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Confcommercio scrive ai sindaci: “Sospendere le sagre per l’estate 2020 o ripensare ad eventi enogastronomici con i ristoratori”
Confcommercio Grosseto si unisce alla richiesta dei Consorzi di promozione turistica e dell’Associazione cuochi sulla sospensione delle sagre nel 2020, tornando a lanciare un nuovo grido di allarme, dopo aver letto della volontà da parte di alcuni comuni di fare questo tipo di manifestazioni sul territorio.
“Abbiamo deciso di scrivere a tutte le amministrazioni comunali del territorio per cercare di arginare una deriva che minaccia la fragilissima situazione delle imprese della ristorazione – scrivono da Confcommercio Grosseto – Ci riferiamo alle sagre, eventi sicuramente apprezzati dai cittadini, ma che, in un momento come quello che stiamo vivendo, vanno sospesi o, per lo meno, ripensati con format che includano il mondo della ristorazione locale”.
Continuano dall’associazione: “Come già fatto ad aprile, abbiamo solo cercato di dare voce al settore ristorazione, un comparto letteralmente in ginocchio, che muove economia per tutto il territorio e garantisce diverse centinaia di posti di lavoro. Attività oggi che si confrontano con una ripartenza a dir poco in salita, alle prese con protocolli e prescrizioni, oltre che con la paura della gente che ancora fatica a tornare serenamente a mangiare fuori. L’unica àncora di salvezza potrebbe essere proprio la stagione estiva, ma la coperta è corta e le sagre paesane potrebbero dare il colpo di grazia a tante attività. Le conseguenze di certe scelte si potrebbero pagare molto care”.
Confcommercio Grosseto propone “un’unica possibile alternativa”.
“Abbiamo presentato ai sindaci una proposta alternativa – chiariscono da Ascom Confcommercio – che è la sola che potremmo valutare, ovvero ripensare agli eventi enogastronomici e progettare nuove modalità di promozione della tradizione culinaria del territorio, attraverso formule innovative di collaborazione con i ristoratori, le pro loco e qualunque soggetto abbia a cuore lo sviluppo del sistema economico locale. Si tratta di una proposta per altro che coglie appieno lo spirito della legge regionale 62, ovvero il nuovo codice del commercio “.
Un intervento d’obbligo per l’Ascom su questo spinoso problema, viste le numerose telefonate ricevute dagli uffici di via della Pace provenienti dai ristoratori di tutta la Maremma.
“Per rilanciare il territorio non ci illudiamo che basti ‘riprendere da dove ci eravamo lasciati’ – concludono dall’associazione – Il problema è ben più complesso, e per risolverlo c’è bisogno di mettere in campo tutte le forze necessarie, quelle dei protagonisti dei vari settori economici e degli amministratori, dai quali ci aspettiamo scelte di buon senso”.