Calcio
Il calcio pro verso la ripresa (e i dubbi della C), mentre la Lnd attende la ratifica delle proprie decisioni. Ci saranno sorprese?
In questo momento il nostro calcio sta giocando due partite fuori dal rettangolo verde: una, alla luce del sole, per far riprendere i tornei professionistici (più o meno a metà giugno), mentre l’altra, abbastanza sotterranea, per riformare gran parte dei campionati. Come sappiamo, il vero sconfitto del Consiglio Figc è stato Ghirelli, presidente della Lega Pro, il quale ha visto bocciate quasi in toto le proposte avanzate. Dunque, ripresa del campionato anche per la Serie C, niente blocco delle retrocessioni e disputa di play-off e play-out. Un vero problema, ma ne parleremo in un altro articolo. Di sicuro la Lega Pro è quella ad avere più problemi di tutti, perché gestisce 60 delle 100 squadre professionistiche italiane, ma senza grandi entrate da distribuire e tanti club di C in grosse difficoltà economiche. Non sappiamo quantificare quanti tra questi club siano a rischio fallimento, ma la situazione debitoria complessiva è alta. Chi, invece, è uscito bene dalla situazione di stallo creata dal Coronavirus è stata la Lnd di Sibilia. Infatti, la lega dilettantistica ha mantenuto un profilo basso e nel Consiglio della Figc ha ottenuto lo stop di tutti i propri campionati con le conseguenti decisioni del caso da prendere. Per questo, venerdì scorso, il Consiglio della Lnd ha dichiarato sospesi tutti i campionati dilettantistici, con relativa cristallizzazione delle classifiche. Per la Serie D, come sappiamo, promosse le capolista dei nove gironi e decise quattro retrocessioni dirette in Eccellenza, oltre a una futura eventuale classifica di merito per il ripescaggio in C. Ricordiamo anche che, a causa delle problematiche sorte col Covid 19, la stragrande maggioranza dei presidenti di Serie D era contraria alla ripresa del campionato, pertanto le decisioni assunte venerdì ci sono sembrate lineari. Certo, non essendo stato un campionato portato a termine per intero, è normale che ci sarebbero stati degli scontenti, ma, come abbiamo sempre detto, se una squadra è arrivata ad essere prima o magari ultima dopo tre quarti disputati, significa che ha maturato dei meriti o dei demeriti. Tra l’altro, è bene evidenziare che le proposte da portare alla ratifica del Consiglio federale dei primi di giugno (probabilmente il 3) sono state votate all’unanimità dal Consiglio della Lnd. Ecco perché fa strano che adesso ci sia una levata di scudi delle squadre individuate come retrocesse, ma anche di qualche seconda classificata. Oltretutto, con lo specifico decreto voluto proprio per fronteggiare le decisioni assunte in ambito sportivo in seguito al Coronavirus, la tempistica e gli organi cui appellarsi si sono ridotti drasticamente, pertanto per i ricorrenti non sarà affatto facile spuntarla. Dunque, vedremo cosa accadrà nel Consiglio Figc dei primi di giugno, ma onestamente non ci attendiamo grandissime sorprese.