Coronavirus, il grossetano Mauro Beneventi bloccato in Thailandia: “La Farnesina? Solo promesse”

Mauro Beneventi (foto tratta dalla sua pagina Facebook)

Grosseto Tra ieri e oggi vi abbiamo raccontato di alcuni concittadini bloccati in Kenya a causa del Covid 19, ma ce ne sono altri in varie parti del Mondo che tentano vanamente di rientrare in Italia. Tra questi possiamo annotare Mauro Beneventi, pensionato, il quale è solito trascorrere diversi mesi all’anno in Thailandia, presso la città di Pattaya, a circa 150 km. a sud di Bangkok. Arrivato a novembre 2019, Beneventi sarebbe dovuto rientrare in Italia il 9 aprile scorso, ma la Finnair gli ha comunicato la cancellazione del volo via e-mail. Da allora, un continuo saliscendi di speranze e delusioni, come ci ha raccontato lui stesso.

Salve, sig. Beneventi. Come è la situazione in Thailandia dopo il lockdown per il Covid 19?
<<Salve. Diciamo che rispetto ai numeri che leggo nel Mondo, qua è tutto sotto controllo. Possiamo uscire a passeggiare, ovviamente senza assembramenti, indossiamo la mascherina, ci rechiamo a fare la spesa oppure andiamo a prendere il cibo da asporto. C’è il coprifuoco dalle 22 alle 4. Sono chiuse praticamente tutte le attività legate al turismo, motore trainante dell’economia thailandese. In questo momento tanti thailandesi sono rimasti senza lavoro e ogni giorno assistiamo a lunga file di persone in attesa di ricevere cibo gratuito o soldi. Nonostante tutto, però, sono rimasto molto colpito dalla solidarietà che mostrano i thai aiutandosi a vicenda, come una vera grande famiglia. Qua per loro sono solo un farang (uno straniero caucasico, ndr), ma anch’io cerco di essere solidale con loro nel limite delle mie possibilità>>.

Insomma, possiamo dire che lei sta bene, giusto?
<<Sì, certo e come me stanno bene gli italiani che frequento o che vivono qui>>.

Perché non è ancora rientrato in Italia?
<<Guardi, essendo pensionato, vengo in Thailandia tutti gli anni e mi fermo per diversi mesi. Inizialmente, ho provato ad anticipare il mio ritorno (previsto per il 9 aprile) pur sapendo che avrei avuto enormi difficoltà per arrivare a Grosseto. Ho trovato un volo Thai di sola andata per la Svizzera al costo esorbitante di 40 mila baht, ovvero oltre 1.130 euro. Oltre al prezzo, c’era il rischio di dover rimanere in Svizzera, per cui ho desistito, anche perché avevo sempre in mano il volo di ritorno con la Finnair per il 9 aprile.  Successivamente, ho trovato un altro volo sempre per la Svizzera, ma poi sarei dovuto arrivare a Milano e da lì a casa mia. Il prezzo era molto più accessibile, circa 26.000 baht, più o meno pari a 735 euro, ma anche in quel caso troppe incognite. Purtroppo, poi, mi è arrivata una mail da parte di Finnair nella quale mi è stata comunicata la cancellazione del volo del 9 aprile. Tra l’altro, al momento non sono stato neppure rimborsato. Chiaramente, ho continuato a cercare soluzioni alternative, ma come può capire non è che ce ne siano molte…>>.

Sì, è ovvio. Scusi, ma l’ambasciata italiana a Bangkok o la Farnesina hanno fatto qualcosa?
<<Beh, per ora solo promesse. So che c’è stato un tentativo di organizzare un charter tramite l’ambasciata italiana, a prezzi molto alti, ma naufragato subito. In ogni caso, qui a Pattaya c’è il mio amico Simone, spezzino doc e titolare del ristorante Cala la pasta, che si è offerto da tempo come tramite con la Farnesina per tutti gli italiani che sono qui in zona e vogliono rientrare in Italia. Devo dire che in due mesi di contatti ci sono state fatte solo promesse>>.

Dunque, che possibilità ha di rientrare in Italia?
<<Guardi, se non verrà cancellato, dovrei aver trovato un volo verso la fine di maggio per Roma, mentre il mio amico Simone e la sua famiglia per la metà dello stesso mese, ma per Milano. Resta il fatto che in qualche modo siamo stati lasciati soli, perché in due mesi di emergenza la Farnesina ha fatto solo tante chiacchiere>>.