Grosseto Calcio
Coronavirus, parla mister D’Antoni (Monterosi): “Vogliamo concludere il campionato. Necessaria la tutela del nostro movimento”
Nel momento in cui il calcio italiano (esattamente come tutto lo sport) è fermo a causa del Coronavirus, l’allenatore del Monterosi, David D’Antoni, è stato intervistato dal nostro collega Alessio Fratini per Calciodellatuscia.it. Un’intervista che ha toccato diversi aspetti legati a questo stop forzato. Di sicuro, sono state interessanti le dichiarazioni del bravo mister monterosolino in merito al futuro del campionato di D, ma anche sul bisogno di tutela del movimento della Serie D e sulla possibilità di effettuare una vera riforma calcistica. Qua sotto vi offriamo un sunto di quanto ha dichiarato D’Antoni.
<<Le opinioni sulla pandemia meglio lasciarle stare, nel nostro ambiente si parla troppo. Leggo di colleghi, dirigenti e presidenti che hanno soluzioni e questo non è corretto. In un momento del genere bisogna avere fiducia in chi fa questo di mestiere.
In una situazione del genere c’è sempre la corsa di qualche furbetto che per una situazione di classifica ormai tranquilla tende a correre la corrente di chiudere definitivamente la stagione. E questo non è giusto. Su dieci mensilità perderne tre per un calciatore che fa ritiri ad agosto, si impegna sei volte alla settimana, anche due volte al giorno, non è una cosa bella. Monterosi rappresenta un modello virtuoso grazie al presidente Capponi, ma poi fuori da qui la situazione non è facile. Noi siamo nel limbo a livello contrattuale, perché non siamo professionisti, ma facciamo una vita da professionisti e grazie a questi rimborsi o stipendi, come volete voi, ci mandiamo avanti le famiglie. Sei giorni su sette, trasferte e cose varie: come non considerarlo un lavoro? È vero che serie C e serie D subiscono le decisioni della serie A, ma non siamo purtroppo nella stessa condizione. Io credo che ci sarà bisogno di prendere qualche misura e sostegno anche per lavoratori come noi. Serve una tutela di tutto il movimento.
Il calcio è come tutti i mestieri ed aziende. Secondo voi non saliremo più su metro, treni ed autobus? Uffici, aziende, industrie, ristoranti, imprese si troveranno tutti nella stessa situazione e dovranno adottare questi protocolli ed adattarsi alla nuova situazione. Noi siamo in venti per un’ora al giorno, quello che vale per noi varrà anche per i lavori di otto-nove ore al giorno. Finire il campionato si può, se non partiamo noi vuol dire che fra un mese è fallito tutto il paese Italia. Chi deve decidere lo farà quando la situazione sarà chiara. Normale che da parte nostra del Monterosi c’è voglia di concludere la stagione>>.
si perche sei secondo se eri primo non lo dicevi ! e poi prima la salute dei giocatori
Ma questo che dice??
Nn si rende conto che a lavoro ci sono solo quelli che fanno lavori utili al paese?
Il tuo nn è un lavoro utile, serve a te per tirare su uno stipendio e allora chiedi le tutele dallo stato se possibile ma nn mettere a rischio la salute tua e altrui per favore… serve senso civico nn cavolate del genere…
Ma vi immaginate voi riprendere i campionati con tanti giocatori che si fanno male in campo dopo due mesi di inattività o che si infettano tra di loro e infetta o le famiglie o genitori anziani. Se a tanta voglia di giocare vada a fare il volontario…..
Ma l’allenatore del Monterosi lo sa che il 90% dei presidenti di serie “C” vuole chiudere qui il campionato??????
Questo perché non ci sono le condizioni igienico-sanitarie per giocare.
Figuriamoci in serie “D” cosa significa collocare giocatori, allenatori etc,etc. In uno spogliatoio piccolo in un pullman per le trasferte.
Ha ragione Stefano Osti, forse si giocherà in serie A ed in serie B, perché ci sono in ballo tanti soldi derivanti dai diritti televisivi.
Ma in serie “C” ed in serie “D” quest’anno probabilmente e’ “andato”sarebbe anche un tracollo economico per le società: giocare fino a Luglio / Agosto a porte chiuse, quindi senza incassi, senza diritti televisivi, con gli sponsor che probabilmente “faranno festa”.
In serie “D” sara’ molto dura ripartire, ma non per finire il campionato, io parlo del futuroprossimo: su questo sono d’accordo con D’Antoni, se non cambiano le cose la serie “D” è un campionato a forte rischio, perché siamo “inquadrati” come dilettanti ma il realtà ci viene richiesto un comportamento da professionisti.