Calcio
Filippo Vetrini: “Il nostro pensiero va agli angeli negli ospedali italiani. Giusto il pensiero di Sibilia di concludere la stagione sul campo”
Abbiamo raggiunto con i microfoni di Gs, il direttore generale del Follonica Gavorrano, Filippo Vetrini, che come sempre si è dimostrato schietto nel ribadire il suo pensiero.
Follonica – In questo momento cruciale per la lotta al terribile coronavirus, abbiamo sentito il direttore generale del Follonica Gavorrano, Filippo Vetrini, sui possibili sviluppi calcistici:
“Pensare al calcio in questo triste momento, mi sembra un abominio, quando ogni giorno registriamo nuovi decessi. Il mio pensiero e quello di tutto il Follonica Gavorrano va a tutti gli angeli negli ospedali italiani, medici e infermieri, che ogni giorno mettono a repentaglio la propria vita per salvare quelle degli altri. Loro sono i veri vincitori del campionato.”
– Cosa pensa che succederà alla fine di questa pandemia?
“Questa domanda da un lato è anche un messaggio di speranza, perché quando si riuscirà a pensare se e come finire i vari campionati, vorrà dire che questa peste sarà ormai un lontano ricordo. Detto questo, appoggio in toto le posizioni assunte in questi giorni dal presidente della Lnd, onorevole Sibilia e dall’avvocato Barbiero, responsabile del dipartimento interregionale: si deve far di tutto per portare a termine i campionati, perché promozioni e retrocessioni non si possono decidere a tavolino.
L’annullamento o il congelamento delle classifiche mi sembrano soluzioni non garantiste. È naturale che altre situazioni di forza maggiore, saranno analizzate da chi, come Sibilia e Barbiero, hanno a cuore la regolarità dei campionati. Sono altresì convinto che si faranno garanti presso il Governo, perché siano aiutate le società dilettantistiche dal punto di vista economico, a partire dalle spese di iscrizione e di tesseramento per la prossima stagione, altrimenti ci troveremo di fronte a un vero e proprio collasso, con il sistema calcio che dovrà darsi una ridimensionata, a partire dall’alto. Ribadisco comunque che queste situazioni saranno da affrontare solo e soltanto quando il Paese avrà superato questo difficilissimo momento. Il mio pensiero attuale va a tutte le vittime e i loro familiari, ribadendo il motto: restate a casa per evitare nuovi contagi.”
È chiaro che tutti speriamo di veder le squadre tornare in campo, significherebbe che l’emergenza è passata e si torna alla normalità.
Sibilia e Barbiero dicono che si deve fare di tutto per portare a termine i campionati???????
Speriamo!in questo momento, NESSUNO può garantire o promettere NIENTE a NESSUNO.
Parliamo in modo chiaro: io sono tifoso del Grosseto, ma in questo momento voglio parlare da “sportivo neutrale”
Se il campionato non si può portare a termine, come pensano di risolvere la situazione i vertici delle varie leghe?
Che cosa è più giusto: annullare tutta la stagione? oppure prendere in esame le classifiche attuali? Direi la seconda tutta la vita! per esempio Vetrini sa’ benissimo che in serie “D” sono state disputate 3/4 delle gare di campionato 26 su 34. I valori espressi dal campo sono “abbastanza veritieri”
È chiaro che nel malaugurato caso di blocco dei campionati, qualunque decisione presa sconterà qualcuno, ma è evidente che considerare le classifiche attuali è il metro di valutazione più meritocratico che ci sia, di sicuro è la soluzione “meno peggio”.
Per esempio in formula uno oppure nella moto GP se una gara viene sospesa, la vittoria viene assegnata a chi è in testa in quel momento.e mi sembra anche giusto.
Altro esempio: Se non si dovesse concludere la serie A l’anno prossimo quali saranno le 4 squadre italiane che parteciperanno alla champion League?
io scommetto le attuali prime quattro in classifica. Altrimenti l’anno prossimo non si disputano nemmeno le coppe. Di conseguenza e di logica a ruota tutte le altre categorie a cascata utilizzeranno le classifiche per dare i vari verdetti.
È chiaro che la serie A vuole concludere a tutti i costi la stagione per incassare l’ultima fetta dei diritti televisivi, ma nei dilettanti, che non ci sono diritti tv, dalla serie “D” alla terza categoria, siamo sicuri che esistono le condizioni sanitarie per giocare? La disputa delle partite, vale il rischio della salute?
Secondo me ad oggi no.