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L’Amministrazione comunale ha scelto di continuare a dotare comunque le donne e gli uomini ancora presenti in servizio di dispositivi filtranti nonostante le ultime modifiche alle norme
“Il Decreto Legge Cura Italia – dice il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna – prevede che le mascherine chirurgiche siano considerati dispositivi di protezione individuale (DPI) per i lavoratori che, nello svolgimento della loro attività, sono oggettivamente impossibilitati a mantenere la distanza interpersonale di un metro. Di fatto, dalla mezzanotte del 17 marzo vengono considerate idonee quelle mascherine che fino alle 23:59 del giorno prima non erano considerate un dispositivo di protezione, al pari delle mascherine FFP2 e FFP3 in dotazione ai nostri dipendenti che svolgono particolari servizi a rischio di contagio. Da oggi, potremmo quindi dotare i dipendenti, anche quelli impegnati in attività più a rischio, di semplici mascherine chirurgiche. Penso alle attività di Polizia Municipale operative sul territorio, come a chi sta garantendo in presenza il funzionamento dei servizi finanziari, economali, demografici, tecnici. Ed è evidente che il loro lavoro ha lo stesso valore e lo stesso livello di rischio di ieri, anche se da oggi la normativa ci consentirebbe di fornire strumenti meno protettivi ma più economici. Con l’assessore Fausto Turbanti e l’assessore Giacomo Cerboni – continua il sindaco – abbiamo deciso, invece, di reperire ulteriori risorse a carico del bilancio comunale, per continuare a dotare comunque le donne e gli uomini ancora presenti in servizio di dispositivi filtranti, nonostante sia difficile reperirli sul mercato e abbiano raggiunto costi particolarmente onerosi. Si tratta di una scelta morale, nella convinzione che il lavoro svolto in questo difficile periodo per la nostra Comunità debba essere tutelato con i dispositivi più efficaci che possiamo avere”