Calcio
Alfredo Carotti: “Il cinque aprile difficile si ripartirà e finire la stagione a giugno è impensabile”
Inizia oggi il nostro tour con tanti allenatori delle squadre dilettantistiche per capire come vivono il momento e quali potranno essere le prospettive per il futuro dei vari campionati.
Grosseto – Può essere realistico immaginare che i campionati dilettanti si concludano a giugno inoltrato? Fra le tante ipotesi che circolano c’è anche questa opzione, è una soluzione che indubbiamente comporterebbe problemi come sottolinea l’allenatore dell’Orbetello Alfredo Carotti:
“diversi giocatori di molte squadre, anche della nostra, svolgono lavori di carattere stagionale e chiaramente da maggio in poi inizia la loro attività lavorativa e particolarmente quest’anno dobbiamo augurarci che l’economia torni a girare”.
Se la soluzione del coronavirus dovesse trovare uno sbocco idoneo e ci fosse la volontà di terminare la stagione calcistica in maniera regolare non ci sarebbero altre vie da intraprendere, ipotizzare di tornare a giocare il prossimo 5 aprile è quantomeno azzardato come commenta Mister Carotti:
“Sicuramente il 5 aprile non ci sono le condizioni per riprendere il campionato. Ciò potrebbe avvenire qualche settimana più avanti sperando che il contagio decresca e non ci siano focolai in Toscana”. Se la Federazione dovesse decidere di far proseguire i campionati con tale ipotetico calendario si arriverebbe a giocare a giugno che però non sarebbe una novità assoluta come ricorda lo stesso Mister Carotti: “più di dieci anni fa quando allenavo il Fonteblanda disputammo i playoff e li vincemmo. Poi dovemmo aspettare diverse settimane per conoscere il nome della squadra da affrontare nello spareggio decisivo da disputare in doppia partita di andata e ritorno, ricordo che terminammo di giocare la prima domenica di luglio”.
Il ricordo di Alfredo Carotti è confermato dal dirigente Massimo Moretti, da sempre molto vicino al Fonteblanda calcio: “andò proprio così, il nostro avversario era il Livorno Nord, l’andata fu giocata nella città labronica e ricordo che l’arbitro quando venne a fare l’appello ci chiese di uscire dallo spogliatoio a causa del grande caldo e fece l’appello sotto un albero all’ombra. Pareggiammo per zero a zero, una settimana dopo vincemmo a Fonteblanda per 2 a 1 e fummo promossi in prima categoria. Ricordo che durante gli allenamenti portavo le bottiglie d’acqua immerse dentro contenitori di ghiaccio per far dissetare i giocatori alleviando la grande calura di quei giorni”.
Chissà se quest’anno rivedremo qualcosa di simile oppure se i campionati andranno in archivio senza più tornare in campo?