Monta la protesta del Ribolla, lettera aperta del presidente Luca Agostini

Grosseto. Sfogo del presidente bianconero che riceviamo e pubblichiamo integralmente
<< Come Presidente della Società Sportiva ASD Ribolla, con serenità d’animo e spirito costruttivo con la quale non faccio la vittima per i risultati che ci vedono ad oggi ultimi nel campionato di Seconda Categoria, mi trovo costretto, mio malgrado, a denunciare i molti casi di conduzione arbitrale con fatti e episodi a tutto esclusivo danno della associazione sportiva che presiedo.
La società scrivente non è avvezza a lamentarsi degli arbitri, ma quando le ingiustizie si ripetono non si può fare a meno di evidenziarle, sappiamo che gli arbitri sono uomini e possono sbagliare nè più nè meno di come sbaglia un giocatore o un dirigente, sappiamo che solitamente nell’arco di un campionato gli “episodi” errori si compensano, ma in questa stagione sportiva, con frequenza sistematica, assistiamo ad errori che ci penalizzano sia dal punto di vista disciplinare che di risultato sportivo.

Spesso la sensazione è che mancano le regole a tutela dei diritti di tutte le società sportive che concorrono, con il loro impegno, sacrificio e passione, a sostenere il mondo del calcio dilettantistico, come la stessa Federazione, Comitati, Delegazioni, fino all’associazione degli arbitri.
A mio parere una riflessione sul rispetto delle regole e sulla qualità degli arbitri è necessaria a tutela dei diritti delle società sportive, le quali rischiano, alla fine di ogni stagione calcistica, di veder vanificati i tanti sacrifici affrontati.

Ai direttori di gara, al di là degli errori, sempre che siano commessi in buona fede e per inesperienza, vanno fatti i complimenti per il coraggio e per l’impegno che mettono in ciò che fanno, la mia lamentela va oltre, quando un arbitro non utilizza lo stesso metro di giudizio soprattutto a livello disciplinare, in una squadra giovane come la nostra con i giocatori avversari non sanzionati con ammonizione per falli gravi e volontari che più di una volta ci hanno visto “danneggiati” in una difformità di giudizio che non ci spieghiamo, senza considerare gli episodi determinanti che hanno influenzato il risultato di diverse gare a nostro sfavore e che non voglio fare un mero elenco analitico.
La insindacabilità di un giudizio deve essere fondata sulla saggezza e sulla serenità, non sono soli gli arbitri che subiscono tensioni, ci sono anche giovani calciatori e tutte le altri componenti del mondo calcistico, spero che nel proseguo del campionato ci sia un maggior rispetto ed equità da parte della classe arbitrale.>>