Calcio
Il caso. Il Grosseto vince e convince, ma le presenze al “Carlo Zecchini” non crescono
Grosseto. Il Grosseto vince e straconvince sfoderando un gioco spumeggiante e a tratti decisamente da categoria superiore, ma prutroppo il pubblico continua a latitare.
Ieri contro il San Donato Tavarnelle erano circa 800 gli spettatori presenti ad incitare i biancorossi. Tifosi che in un impianto grande come il “Carlo Zecchini” sembrano ancora meno rispetto ad altre realtà dove piccole tribune e campo piccolo danno un colpo d’occhio completamente diverso.
Doveroso fare una premessa; il Grifone è ampiamente primo nel girone “E” di serie D sia per numero di abbonati che per presenze, ma è anche vero che per tradizione e soprattutto numero di abitanti rispetto alle altre compagini è quasi di diritto.
Un vero peccato che i ragazzi di Magrini che stanno facendo cose egregie non possano assistere a spettacoli che i tifosi maremmani possono offrire.
Basta ricordare che nella semifinale play off di due stagioni fa di presenti se ne contarono quasi 2500.
GROSSETO | SAN DONATO | 800 |
POMEZIA | GROSSETO | TRASFERTA |
GROSSETO | GRASSINA | 912 |
AGLIANESE | GROSSETO | TRASFERTA |
GROSSETO | GAVORRANO | 800 |
FLAMINIA | GROSSETO | TRASFERTA |
GROSSETO | CANNARA | 658 |
SCANDICCI | GROSSETO | TRASFERTA |
GROSSETO | SANGIOVANNESE | 977 |
MONTEROSI | GROSSETO | TRASFERTA |
GROSSETO | BASTIA | 937 |
ALBALONGA | GROSSETO | TRASFERTA |
GROSSETO | PONSACCO | 1100 |
TUTTOCUOIO | GROSSETO | TRASFERTA |
GROSSETO | FOLIGNO | 955 |
TRESTINA | GROSSETO | TRASFERTA |
TOTALI | 7139 | |
MEDIA | 892,375 |
Motivi. Sempre molto difficile capire i motivi di alcuni fenomeni. Tra i principali a cui si può risalire senza dubbio vi è quello di una crisi di presenze in molti stadi dei campionati dilettantistici e non solo (serie C docet).
La pay tv ed i ricchi club di serie A la fanno da padrona e con lo sviluppo di applicazioni per telefoni e tablet seguire una squadra di serie A è molto più semplice.
Tra gli altri motivi c’è il fattore “moda”. A Grosseto come in altre piazze è frequente questo elemento. Si va allo stadio perchè ci vanno tutti e non per tifare la squadra della propria città. E’ successo sotto l’era Anzidei, sotto l’era Camilli come anche in altri sport come nel baseball.
Messaggio. La scelta prudenziale e reale della società di attuare un programma serio e credibile che si basa nell’arco degli anni per porre basi solide, se da una parte rassicura i tifosi storici, in qualche modo non fa sognare quelli occasionali. Un esempio lampante per capire meglio: il primo Pincione dopo l’addio di Camilli (seppure con prezzi stracciati degli abbonamenti) fece registrare la sottoscrizione di quasi 1200 tessere.
Emiri, sceicchi e stadi di serie A è noto che solleticano di più le fantasie dei sostenitori, ma poi i risultati sono evidenti.
Comunicazione. La società ha provato in varie forme a far amare ed appassionare di più i supporters maremmani alla propria squadra con varie iniziative, soprattutto con i piccoli, nelle scuole e nei settori giovanili.
Semi che sono stati piantati e che potranno dare il loro frutto nell’arco degli anni.
Tifo moderato. La parte che si è perduta di più è quella del tifo della tribuna, che nell’arco degli anni è sempre stato un elemento in più oltre ai ragazzi della Curva Nord. In molti anche nella serie cadetta si stupivano che Grosseto avesse una tribuna così “calda”: Con l’arco degli anni purtroppo si è perduto e speriamo che la società possa invogliare sempre più i grossetani a seguire la propria squadra.
Stampa. Tutta la stampa come mai aveva fatto negli anni precedenti si è prodigata per far conoscere giocatori, staff ed iniziative biancorosse. Questo per stare vicino alla famiglia Ceri nel proprio progetto di far crescere un Grosseto tutto “grossetano”:
Il discorso è vecchissimo, ma non passa stagione che in un modo o nell’altro si riproponga, in serie B come in Eccellenza: la tifoseria biancorossa è storicamente scarsa e piuttosto “tiepida”; non solo, il cosiddetto “zoccolo duro” è esiguo in rapporto agli abitanti della città. Per risalire alle cause che stanno alla base di questo fenomeno ci si potrebbe sbizzarrire in ragionamenti di carattere socio-culturale, che porterebbero fuori dal “seminato” e che comunque sarebbero inopportuni in questa sede. Mi limito ad osservare che (cosa anche questa certo non nuova) il disastro sportivo verificatosi nell’arco di tempo che va dalla retrocessione dalla B del 2013 all’inizio dell’attuale gestione ha disamorato ed allontanato gran parte degli sportivi grossetani potenzialmente tifosi del Grifone e sono convinto che questa specie di “tsunami” avrebbe travolto e destabilizzato in modo analogo anche tifoserie ben più consistenti e strutturate della nostra; è chiaro che un “vulnus” di questo genere non si rimargina con facilità e in breve tempo. Ciò detto, personalmente non trovo scandaloso né sorprendente che nella fase attuale si sia sul migliaio di presenze e sono certo che a parità di categoria anche in realtà demograficamente simili (che so, Siena, Arezzo, Pisa, Pistoia) il dato non sarebbe molto diverso: se affronti squadre che si chiamano Trestina, Cannara e Grassina (senza mancare di rispetto a nessuno ovviamente) il richiamo è minimo e chi non fa parte dello “zoccolo duro” preferisce il cinema o una passeggiata a Castiglione della Pescaia. È poi innegabile che l’atteggiamento e le dichiarazioni per così dire “minimaliste” della proprietà/dirigenza riguardo alle prospettive (che a livello personale comprendo e giustifico) non contribuiscano per ovvi motivi a creare interesse ed entusiasmo intorno alla squadra. Sia come sia, sono convinto che se si continua così e se bene o male si riesce a riacciuffare questo Monterosi (cosa ahimè non scontata né semplice) ci sarà un’inversione di tendenza e lo Zecchini a poco a poco si ripopolerà (senza pretendere miracoli); questo accadrà a maggior ragione se dovesse in qualche modo venir meno il ” tabù ” della serie C.
Il fatto è che purtroppo è pieno di occasionali che tifano squadra di serie a
Non mi stancherò mai di dirlo, a Grosseto, il calcio non è il primo sport cittadino.
Meditate gente
Bisogna ricreare un minimo di interesse alla città che calcisticamente (e non) dorme.
Perché non ricreiamo come negli anni 70 le carovane di macchine biancorosse che sfilano la domenica mattina per le vie della città con clacson e bandiere e annunciano la partita casalinga?
Anche la stampa potrebbe fare qualcosina di più inserendo nella “civetta ” del giornale della domenica l’avvenimento della partita?
Forza grossetani svegliamoci!!!