Calcio
San Donato, i big devono dare di più per il salto di qualità
San Donato. Tre punti nelle prime tre partita è il risultato di una vittoria e due sconfitte per il San Donato di Francesco Ripaldi nel girone “C” del campionato di Promozione.
E’ inutile nasconderlo che sicuramente non è l’inizio che si attendeva la società che ha investito tanto nel mercato estivo per puntellare una rosa già competitiva e che necessitava solo di pochi ritocchi per poter lottare per le primissime posizioni.
Sono così arrivati i vari Raito (dall’Us Grosseto) Saloni e Nieto (dall’Albinia) tanto per citarne alcuni tra i più importanti a cui si sono aggiunti vari under che sono fondamentali per comporre un undici titolare “importante”.
L’apporto fondamentale per ora è mancato dai leader della squadra, da coloro che devono fare la differenza.
L’unico che ha fatto vedere ancora una volta la sua grinta e la sua voglia di fare è stato Saloni che è andato anche a segno due volte sui tre gol totali realizzati in campionato dai biancoverdi (l’altro è del difensore Savini).
Dall’attacco mancano i gol. Se Rispoli non è un centravanti da tanti gol, ma che apre più gli spazi e riesce a mettere in condizione gli altri di andare a segno, da Nieto devono arrivare in dote le realizzazioni necessarie, quelle importanti.
Anche il centrocampo deve fare più filtro e proteggere più una difesa che è sempre stata perforata in questo inizio di campionato.
Insomma la rosa c’è e la guida tecnica è delle migliori della provincia. Adesso il compito fondamentale di Ripaldi è quello di mettere insieme tanti nomi importanti per la categoria e se sarà bravo e riuscirà in questo allora il San Donato potrà riprendere la sua marcia e fare il definitivo salto di qualità.
Ma non è che questo allenatore sia un po’ sopravalutato?
Carissimi lettori, spesso ci scordiamo che in campo vanno due squadre e smettiamo di pensare che la nostra possa essere la più forte per i nomi o meno che si possa avere in rosa.
Anche le altre squadre sono forti e in questo campionato regna forte equilibrio.
Lo scorso anno l’Albinia veniva accreditata di almeno play-off e poi il patatrac.
Quindi pochi sogni e tanta realtà
Io non darei tutte le colpe all’allenatore od almeno non solo a lui .Certo se poi con un mercato estivo disastroso, invece di rinforzarti, prendi i giocatori che più hanno contribuito ad una retrocessione della categoria, non è che tu sei più furbo ma semplicemente ti sopravaluti come società . Riflettere e conoscere prima di agire vale in ogni campo .
La realtà che in campo ci vanno i giocatori, e se poi l’allenatore fa delle scelte ….. chi ne paga è la società , e tra l’elenco dei giocatori che hanno cambiato casacca ci sono nomi importanti e probabilmente non sostituiti o scelti in maniera adeguata, quando manca qualche nome per infortunio o squalifica che in un campionato ci stanno il resto della squadra quella è, cosa vuoi pretendere, purtroppo la nostra provincia con grande rammarico è molto indietro a realtà come Livorno Pisa Firenze e nei prossimi anni visto che a livello juniores tranne lo Scarlino non c’è nessuna società che fa i regionali sarà sempre peggio avere quote di livello, quindi vedremo sempre più 35/38 enni calcare campi di promozione