Calcio
Grosseto, ai tifosi piace il progetto “Ceri”, fatto di tanti piccoli passi e concretezza
Grosseto. Camilli sì, Camilli no. È stato questo il motivo del fine settimana dei tifosi biancorossi che si sono subito scatenati sui social postando un articolo di TuttoC.com che evidenziava un presumibile ritorno del “Comandante”.
Partiamo da un presupposto: Piero Camili non ha nessuno interesse a tornare nel capoluogo maremmano, come dichiarato ai nostri microfoni, ma è stato solamente “vittima” di un articolo giornalistico; in ogni caso, i rapporti tra l’imprenditore viterbese e l’attuale proprietà sono ottimi.
Purtroppo, però, a Grosseto quando si parla di Camilli si scaldano gli animi e il dibattito si fa acceso. Lo dimostra il fatto che una parte della tifoseria biancorossa accoglierebbe nuovamente l’ex proprietario dell’Us Grosseto, grazie al quale è stata sfiorata la serie A, mentre una consistente controparte desidera proseguire con la famiglia Ceri mettendo in primo piano il senso di appartenenza.
Dunque, i tifosi preferiscono programmare il futuro con imprenditori di Grosseto, quali sono i Ceri, ponendo, innanzitutto, delle basi solide. Da un centro sportivo che sta nascendo e che a breve sarà operativo, ad un settore giovanile che sta cominciando a dare i primi frutti e che sarà potenziato con uno staff tecnico di primo piano.
Insomma, i supporter biancorossi hanno capito dopo Camilli (che ha lasciato in contrasto con l’amministrazione locale e su questo un giorno sapremo di chi sono state le colpe di essersi lasciati sfuggire un presidente cha ha reso il Grifone tanto competiivo) e la disastrosa esperienza con di Pincione, che la strada apparentemente più facile nasconde tanti rischi e problematiche rispetto a quella più difficile.
La piazza ha apprezzato la politica della famiglia Ceri, fatta di piccoli passi e di promesse che una volta effettuate, devono essere mantenute, ma senza voli pindarici. Insomma, un sano realismo necessario per far crescere qualcosa di duraturo nel tempo.
Io non credo che qualcuno possa seriamente auspicare il ritorno del cosiddetto Comandante: le minestre riscaldate non funzionano, meno che mai dopo un addio estremamente traumatico come quello di 6 anni fa. Ciò non toglie che nei tifosi ci sia una grande nostalgia dei tempi d’oro e soprattutto una voglia mai sopita di pensare (o sognare) in grande, che stride con la consapevolezza che allo stato attuale, senza un “deus ex machina” che venga da fuori, il raggio d’azione del Grifone resterà confinato tra Eccellenza e Serie D.