Calcio
Quale futuro attende il Gavorrano dopo la retrocessione?
Gavorrano. Sono passate ormai settantadue ore dal cocente pareggio nel match di ritorno contro il Cuneo che ha sancito la retrocessione in Serie D e in casa Gavorrano si deve cominciare comunque a pensare al futuro imminente.
In un comunicato la società ha ringraziato la città di Grosseto e il Comune per la messa a disposizione del “Carlo Zecchini” e per l’accoglienza ricevuta.
Purtroppo ed è inutile nasconderlo, i grossetani non si sono appassionati alla squadra mineraria seppur partecipante ad un campionato professionistico di Serie C con squadre di valore come Siena, Livorno e Pisa e i numeri degli spettatori ne hanno certificato il distacco dalla città capoluogo.
Gavorrano e la sua favola tornano quindi al “Malservisi” con la stessa voglia di far bene e stupire come è successo negli ultimi anni e con il dg, Filippo Vetrini, che ha ricominciato a tessere la sua tela per allestire una squadra competitiva.
Il primo nodo sarà quello dell’allenatore. Riconfermare Favarin (corteggiato dal Pisa) o cercare un nuovo tecnico? Molto sicuramente dipenderà dalla decisione del mister se avrà voglia di confrontarsi con la Serie D e di questo ne avremo a breve risposta.
Il secondo nodo potrebbe essere legato a un eventuale ripescaggio che potrebbe arrivare viste alcuni fusioni in vista (vedi Piacenza e Pro Piacenza) e per il fatto che molte società sono a rischio iscrizione.
L’ultimo e terzo quesito riguarda invece il settore giovanile con la dirigenza che potrebbe ampliare i propri orizzonti anche nei paesi vicini per cercare di avere una scuola calcio importante che sia da serbatoio per gli anni futuri per la prima squadra.
Tante domande che troveranno a breve risposta.
Il ripescaggio credo non sia attuabile per via della penalizzazione
Il -2 per motivi “amministrativi” pare che non pregiudichi eventuali ripescaggi o riammissioni.
Tanto, se l’eventuale ripescaggio dovesse essere oneroso, non penso che il Gavorranno sarebbe interessato.
Usciti da poco i criteri, il ripescaggio è oneroso anche quest’anno (di nuovo i 300mila euro a fondo perduto).
Il ripescaggio di norma è sempre oneroso, dipende, poi, dalle cifre da versare in base alle categorie.
Credo che L’ingegner Mansi si aspettasse che i Grossetani non andassero allo stadio a vedere il Gavorrano anche se in serie c l’unica strada per portare i tifosi allo stadio era quella di fare una fusione tra Grosseto e Gavorrano e chiamarsi Grosseto.
I numeri lo certificano: Gavorrano 55 abbonati in serie C.
Grosseto circa 1000 abbonati in Eccellenza.
Contro il Poggibonsi nei playoff oltre 2000 presenza allo Zecchini e 700 in trasferta a Colle vai d’Elba.
Playout serie C. Gavorrano-Cuneo 396 spettatori.
I numeri parlano chiaro: a Grosseto si tifa solo Grosseto al di la’ della categoria
Il problema è la volontà di parlarsi o il voler fare o non fare le cose in comune.
Comunque, come hai giustamente notato, a Grosseto la denominazione non potrebbe non contenere il nome della nostra città.
Il 30 aprile 2017, giorno della promozione in C del Gavorrano, c’erano oltre 600 tifosi sugli spalti del Malservisi, molti dei quali giunti da Grosseto per sostenere i rossoblù.
Gente che conosco e conosciamo per il loro amore viscerale verso il Grifone.
C’erano dei segnali da cogliere…
Se le cose sono cambiate è chiaro che qualcosa è andato storto.
In ogni caso, l’ing. Mansi non ha mai dichiarato ufficialmente di voler venire a fare calcio a Grosseto.
Evidentemente non rientra nei suoi pensieri una soluzione del genere o nessuno qui l’ha mai pregato di venire a fare un Grifone forte, magari insieme ai Ceri.
Ad esempio, Rosso, proprietario del marchio Diesel e presidente della Virtus Bassano, ha dichiarato pubblicamente di voler salvare il Vicenza con una fusione.
Sono certo che in breve tempo i biancorossi vicentini torneranno almeno in B, vedrai.
Grande Yuri, osservazioni sempre più che pertinenti, poi chi vuole capire capisca.
Se a Grosseto c’è ancora la palude, il monumento al badilante e i cavalli allo stato brado UN MOTIVO CI SARA’… Anche altri se ne accorsero quando ci dissero che siamo rimasti al MEDIOEVO, il che è tutto dire…
Morale della favola: nella prossima stagione c’è il rischio che il Gavoranno vivacchi in serie D e il Grosseto in Eccellenza, entrambi lontani anni luce dal calcio degno di essere definito tale.
Caro Sesto, quello che mi terrorizza è che probabilmente, quelli della nostra generazione, non vedranno più il Grosseto in Lega pro. Forse ci conviene essere onesti con noi stessi e rendersi conto di che cosa è veramente Grosseto. P. S. ma quanti Max ci sono in giro? Cambio nick
Spero per te Max che non sia esattamente della mia generazione, pensa che la prima formazione del Grifone che ricordo iniziava così: Lenzi, Banci, Dugaro…
Ad ogni buon conto, ho impiegato una quarantina d’anni o giù di lì per vedere il Grosseto in serie B e, se dovessero trascorrerne ancora altrettanti, temo che sarei a vedere l’erba dalla parte delle radici o comunque talmente vecchio e rimbambito che serie A o Promozione non farebbe alcuna differenza!
Il Comune dovrebbe invitare Ceri e Mansi a sedersi ad un tavolo, ma non credo che Rossi e Vivareĺli Colonna abbiano il coraggio di arrivare a tanto.