Calcio
Il bello del calcio: Piombino si è mobilitata per salvare stadio e squadra
Piombino (Li) Ci sono storie che è sempre bello raccontare, soprattutto quando rappresentano esempi positivi come quello di Piombino, dove la città si è mobilitata per salvare lo stadio Magona e la stessa squadra di calcio. Infatti, quello che è il tempio delle gesta nerazzurre dal 1936 (in sostituzione del Salvestrini, ndr), compresa la storica vittoria per 3 a 1 sulla Roma in Serie B (28 ottobre 1951, ndr), ormai è ridotto ai minimi termini. D’altronde, la vecchia tribuna coperta è stata demolita poiché pericolante e il pubblico da anni è costretto a seguire le partite dalla gradinata (coperta solo in parte). Un vero peccato, visto che tale impianto potrebbe essere un bel biglietto da visita per una città di 34 mila abitanti, ma, al contrario, considerato lo stato in cui versa, è solo pubblicità negativa. Alla stessa maniera, l’Atletico Piombino, nato nel 2004 dopo il fallimento della gloriosa Unione Sportiva Piombino (che ha disputato tre stagioni consecutive in B, dal 1951-52 al 1953-54, ndr) e ripartito dalla Terza Categoria per giungere fino all’attuale campionato di Eccellenza regionale, è in grosse difficoltà. Nonostante ciò, nella stagione 2016-17 i nerazzurri sono giunti terzi in campionato e hanno affrontato l’Ac Roselle nella finale regionale dei play-off del girone A perdendo per 2 a 0. Durante la stagione appena conclusa, invece, dopo un buon periodo (con diverse vittorie consecutive fino al successo sul Grosseto per 2 a 0), hanno lasciato partire dei pezzi importanti e hanno concluso al quinto posto a pari merito con il San Miniato Basso. Adesso, però, il rischio di dover smobilitare o di chiudere è forte, perciò i piombinesi più vicini alle sorti nerazzurre si sono mossi per cambiare il futuro. Per questo, è nato il comitato “Stadio per tutti” che ha subito contattato l’amministrazione comunale. Proprio l’assessore piombinese Capuano si è mostrato sensibile alle istanze propostegli e ha invitato il comitato a presentare un progetto. L’amico e collega Alessandro De Gregorio, poi, de Il Tirreno, ha dedicato un servizio su due pagine alla voglia di rinascita nerazzurra e ha usato un titolo emblematico: Alé Piombino. Il resto l’hanno fatto i dirigenti dell’Atletico Piombino, molti giocatori nerazzurri, grandi e piccoli, aiutati anche da tanti genitori, ma pure associazioni (come quella dei Veterani sportivi del luogo) che si sono rese disponibili per la ripulitura e la risistemazione dello stadio Magona. Un lavoro collettivo davvero splendido, che dimostra come a volte basti poco per ritrovare orgoglio e senso di appartenenza proprio di fronte a difficoltà apparentemente insormontabili. Per l’Atletico Piombino, invece, sembra che ora ci siano imprenditori locali disposti a sostenere un po’ dei costi stagionali. Pare che qualcuno abbia offerto addirittura 40 mila euro, una vera manna per il campionato d’Eccellenza. Chiaramente, i nerazzurri non potranno puntare a vincere il campionato e sanno che dovranno soffrire, ma ci saranno con grande orgoglio, per di più in uno stadio reso già più accogliente, pulito e confortevole rispetto a pochi giorni fa. L’auspicio da uomini di sport è che Piombino possa tornare presto a giocare campionati nazionali, possibilmente in uno stadio Magona rimesso a nuovo. Un augurio sincero, che viene dal cuore, anche perché nessuno dimentica che Piombino è stato dal 1834 al 1860 parte del nostro compartimento granducale e che pochi anni fa il Consiglio comunale piombinese ha votato per tornare a far parte della Provincia di Grosseto (e di Siena).
Fanno a cazzotti per diventare grossetani ..😱😱😂😂😂😂
Non faranno a cazzotti, ma il gesto fatto dai piombinesi attraverso il Consiglio comunale è lì a dimostrare la loro volontà di venire a far parte della Provincia di Grosseto.
Un gesto che io e tantissimi grossetani abbiamo apprezzato e che è giusto ricordare. 😉