Grosseto. Gabriele Maggio è stato uno dei colpi da novanta del mercato del Montiano, poi un grave infortunio lo ha estromesso dal terreno di gioco per molti mesi. Ai nostri microfoni si è raccontato tra presente e futuro.
Gabriele, quest’anno il passaggio al Montiano e purtroppo un brutto infortunio, quale è il tuo stato di animo?
“Purtroppo nelle attività sportive si devono mettere in conto anche questi tipi di infortunio , da una parte sono amareggiato per non aver potuto mostrare il mio valore ad una società che aveva creduto fortemente in me , dall’altra mi rendo conto di essere stato fortunato nella mia carriera a non aver mai avuto problemi fisici importanti , ora sto bene e mi sono rimesso dall’operazione , ma per motivi personali ho deciso di dedicarmi ad altri aspetti che avevo trascurato in passato.”
Pensi ancora di proseguire la tua carriera di calciatore?
“Certamente , mi sto allenando da solo per ritrovare la forma migliore e il mio obiettivo è di giocare almeno l’ultimo anno , il prossimo , a buoni livelli , mi piacerebbe lasciare in bellezza”.
Una volta appesi gli scarpini al chiodo cosa pensi di fare per il futuro?
“Ho le idee ben chiare sul da farsi , circa 3 anni fa ho conseguito il Patetintino UEFA B , quindi il mio sogno è quello di trovare una società che punti su persone giovani , ma allo stesso tempo che abbia bisogno di un tecnico con esperienze dilettantistiche e che conosca bene le dinamiche delle categorie.”
Ti piacerebbe partire come allenatore di una prima squadra o da un settore giovanile?
“Indubbiamente una prima squadra , non per presunzione o denigrazione verso i settori giovanili , che reputo fondamentali per lo sviluppo del nostro futuro calcistico sul territorio , ma la Prima squadra ha un fascino che mi attrae maggiormente , alla fine l’ho vissuta fino a ieri e so perfettamente che emozioni trasmetta essere alla guida di un gruppo di “grandi”.
Hai avuto tanti allenatori da chi hai appreso di più?
“Da tutti ho appreso qualcosa , è naturale che ci sono figure che hanno inciso maggiormente nel mio percorso , la mia scelta è legata sia all’ambito sentimentale che calcistico. Mister De Masi che ho avuto il piacere di avere a Roselle , ha risvegliato la mia voglia di essere giocatore vero , oltre ai successi ottenuti , sono cresciuto sul metodo di allenamento e mentale , infine Mister Ripaldi , ha scavato a fondo per farmi esprimere al meglio e quando un giocatore gioca per il suo allenatore e per i compagni , vuol dire che ha fatto un ottimo lavoro , sia come trainer , sia come leadership. Sono legato ad entrambi e ne provo enorme stima , oltre ad essere i migliori allenatori in circolazione a mio parere.”