Calcio
Amarcord, Marco Borella e la paura degli avversari
Grosseto. Inizia questa settimana una nuova rubrica “Amarcord” sui personaggi che hanno fatto la storia del calcio provinciale dilettantistico grossetano.
Abbiamo deciso di partire con un centrocampista che ha fatto le fortune di molte squadre della nostra provincia e non solo. Stiamo infatti parlando di Marco Borella, classe 1961, e una grinta che in pochi giocatori abbiamo visto.
La sua carriera è divisa tra i professionisti con cui ha indossato le maglie della Romulea ,Roma, Lupa Frascati, Grosseto, Alcamo, Trapani, Savoia, Turris. Proprio durante la sua permanenza in biancorosso conosce il suo grande amore che poi diventerà la moglie e la compagna di una vita.
Ama la Maremma e tornerà tra i dilettanti giocando nella Nuova Grosseto, nel S.Rocco a Pilli e nella Castiglionese. Termina la sua gloriosa carriera nel Roselle dove ha nell’indimenticato presidente, Ferdinando Mazzieri, un suo grande estimatore.
Dotato di un grande fisico e di un destro vellutato, nello spogliatoio è un leader e a fianco a lui nella squadra termale ci sono giocatori come Guerrini in attacco, Fiaschi a centrocampo e “Tacco” Basile sulla fascia. La difesa di quel Roselle fa paura a tanti (in tutti i sensi) con Cocciolo, Gafà, Carlotti, Svetoni e il mitico Carlo Tassi tra i pali. Crescono sotto la sua ala elementi di valore come Mario Artiaco ed il difensore Caselli.
Forse proprio Artiaco è quello che a livello di gioco somiglia di più a Borella, che nel giro di pochi anni diventa anche il tecnico della compagine termale.
Epici sono alcuni suoi duelli, che per lui, visto i campi caldi del Sud che aveva calcato non lo intimiriscono proprio.
Attacca le scarpette al chiodo, ma esce dal mondo del calcio, se non per qualche partitella tra amici. Tifoso della Roma Marco adesso si gusta le partite del divano, anche perchè per uno che lo ama come lui non ne può fare a meno…