Grosseto Mister Consonni è stato intervistato dall’amico e collega Filippo Tecce de Il Corriere di Siena e abbiamo deciso di proporvi integralmente l’intervista uscita stamattina sul predetto quotidiano. Come leggerete, parole piene d’orgoglio, consapevolezza e convinzione, ma anche di rispetto per gli avversari, in primis il Poggibonsi, così come il San Gimignano.
POGGIBONSI – Quello tra Poggibonsi e Grosseto è un parallelismo calzante nella sua imperfezione. Entrambe vengono da una stagione più che complessa, entrambe sognano e lavorano per una rinascita; entrambe non dovrebbero sostare più di tanto in Eccellenza. E qui arriviamo alla differenza sostanziale: il Poggibonsi, che oggi dalla 19 si presenterà alla città, bada prima di tutto al sodo: ad una salvezza senza preclusioni verso l’alto; mentre il Grosseto <<non può non pensare di vincere questo campionato>>, spiega il tecnico dei biancorossi Luigi Consonni, consapevole del percorso che lo attende. <<Ho calciatori importanti per l’Eccellenza, qualcuno anche di categoria superiore. Sulla carta siamo i favoriti, ma quel che conta e decide è sempre il campo: tutti ci aspetteranno e tutti vorranno fare la gara della vita con noi>>.
Crede che il Poggibonsi potrà infastidire la vostra corsa verso la Serie D?
<<Sì. Hanno giocatori come Galbiati, Valori, è arrivato anche Mei. Il Poggibonsi lotterà per i primi posti. Conosco Bifini: la sua sarà una squadra organizzata>>.
Due club che hanno lasciato il peggio alle spalle, da un punto di vista societario.
<<Sono due piazze importanti. La gente vuole stabilità, serietà ed un progetto>>.
Domenica cominciate con il Sangimignano in casa.
<<Avversario che non evoca certo ricordi positivi: l’anno scorso con il Roselle abbiamo perso il campionato a San Gimignano. Fu una sconfitta che ci costò cara>>.
La squadra è praticamente quella.
<<È vero. Hanno fisicità in difesa ed in mezzo al campo; hanno anche qualità offensiva per ripartire con Paci e Cubillos. Però sono concentrato sulla mia squadra: i ragazzi stanno facendo un grande lavoro dal 26 luglio>>.
Martedì è stato presentato Invernizzi: plausibile una coppia con Vegnaduzzo?
<<In realtà sto lavorando ad un un modulo che preveda una sola punta centrale. Ma dovremo essere elastici e pronti a cambiare anche durante la gara. Quindi non escludo l’ipotesi del doppio centravanti>>.
Quanto pesa l’obbligo della vittoria finale?
<<Normale che Grosseto sia esigente visti gli ultimi 15 anni della sua storia. È un contesto stimolante, le pretese saranno inevitabilmente alte. La gente vuol vedere sempre grande impegno, la maglia sudata dopo ogni gara. Dico anche che la Coppa Italia è uno dei nostri obiettivi>>.
Nel gennaio del 2005 arriva a Grosseto dopo aver chiuso il suo rapporto con il Napoli non senza polemiche.
<<Credo che per un calciatore Napoli sia davvero il top e non è un caso che adesso stia giocando il miglior calcio d’Europa. Ebbi problemi con Reja e Marino, così decisi di cambiare. Fossi rimasto avrei fatto un’altra vita oppure, probabilmente, me ne sarei andato gli anni successivi visto il percorso che poi hanno fatto. A Napoli ho trascorso 6 mesi bellissimi>>.
Quand’è che ha maturato l’idea di fare l’allenatore?
<<Nel finale della scorsa stagione. Tra l’altro nella mia ultima partita mi sono anche rotto tre costole. Ho cominciato in Eccellenza, ma qui sembra veramente di allenare nei professionisti>>.
Come ci arrivate all’esordio in campionato?
<<Con molto entusiasmo, giochiamo davanti al nostro grande pubblico. Personalmente darò il massimo: è 12 anni che sono qui, Grosseto è la mia vita>>.
In bocca al lupo…Gigi!
A Roselle il campionato non è stato vinto non per la sconfitta a Sangimignano ma perché qualcuno gli ultimi 2 mesi ha giocato col contagocce impegnato a pensare al proprio futuro.