Calcio
Speciale: alla scoperta della favola Gavorrano
Gavorrano. Con la vittoria contro lo Sporting Recco il Gavorrano è ad un passo dal grande sogno chiamato Lega Pro. Ai ragazzi di Bonuccelli mancano solamente due punti per tagliare il traguardo e domenica in casa contro una lanciatissima Lavagnese che ha battuto il Savona estromettondolo di fatto per la corsa al titolo non sarà facile, ma le motivazioni per Brega e compagni non hanno bisogno certo di presentazioni.
Gavorrano era e resta una favola del calcio non solo maremmano, ma anche a livello nazionale. Una piccola realtà con un Comune che conta poco più di 8500 corre il “rischio” di competere con piazze blasonate e di grande storia come del resto lo ha già fatto negli anni passati in Seconda Divisione, quando i minerari affrontavano Catanzaro o Messina.
Ma quale è il segreto della società? Una grande squadra con ragazzi scelti non solo per doti tecniche, ma soprattutto programmazione di un gruppo di dirigenti che conoscono bene il calcio e riescono a far quadrare bene i conti.
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Ma chi sono i principali attori?
Paolo Balloni. È il presidente ed è stato chiamato a sostituire il compianto Mario Matteini. Lo sta facendo con ottimi risultati e con tantissimo entusiasmo e soprattutto affidandosi e delegando i suoi collaboratori nelle operazioni soprattutto di mercato.
Lorenzo Mansi. Per molti viene visto come il figlio del “patron”, ma Lorenzo invece ha dimostrato conoscenza e ha lavorato molto all’ombra dei riflettori, ma con molto entusiasmo e saggezza. Un continuo confronto di idee ed opinioni con i propri collaboratori che hanno fatto da collante per tutta la dirigenza.
Filippo Vetrini. Il “mago” di questo Gavorrano e passateci la parola. Profondo conoscitore di calcio, mai una parola fuori posto. Sempre al “pezzo” per cercare che sia tutto perfetto, conosce il calcio e i giocatori e ha creato assieme a Bonuccelli un gruppo che in due anni è cresciuto tantissimo, ha puntellato prima in estate e poi nel mercato di riparazione di gennaio con l’arrivo di Marianeschi una rosa che sta meritando le luci dei riflettori.
A Filippo non piace mai perdere neanche in amichevole, ambizioso, ma molto realista e consapevole di quello che ha creato.
Dopo la “triade” però ci sono tanti altri dirigenti che seguono la squadra juniores nazionale e tanti altri volontari del paese che hanno reso possibile la “favola Gavorrano”.