Altri Sport
Tra sogni e realtà: viaggio nella crisi dello sport grossetano
Grosseto Lo sport grossetano, nel suo insieme, non sta vivendo un gran momento. A testimoniarlo c’è un dato incontestabile: l’assenza di società professionistiche cittadine in una qualsiasi disciplina sportiva a squadre. Sembrano ormai lontanissimi i tempi dell’Unione Sportiva Grosseto ai massimi livelli nella Serie B calcistica o del Baseball Club Grosseto* campione d’Italia e d’Europa nel batti e corri. Attualmente, se non andiamo errati, la massima espressione sportiva grossetana è rappresentata dall’Atlante, che, nel calcio a cinque (affiliato alla Lega Nazionale Dilettanti della Figc), milita nel campionato di Serie A2. Non male neppure l’Invicta Volley che disputa la B nazionale di pallavolo. Il basket maschile, invece, dopo i fasti della B2 nazionale degli anni Ottanta, sta cercando di crescere, ma per ora disputa solo campionati regionali. Ci sono, poi, club che in sport come il cricket, il football americano o l’hockey su pista, a fasi alterne, hanno disputato le rispettive massime divisioni, ma in tale momento non sono al top. Stabile, invece, dopo anni di crescita continua, la situazione della pallamano, sia maschile che femminile, mentre il rugby sta strutturandosi meglio, dopo periodi sicuramente pionieristici. Questa è la situazione dello sport grossetano nelle principali discipline di squadra, mentre sono ancora discreti i risultati ottenuti in sport individuali come – tanto per fare degli esempi – il tiro con l’arco, l’atletica leggera e il pugilato. Insomma, la tanto decantata “Grosseto, città dello sport” sembra non essere più tale, soprattutto perché l’impiantistica di cui dispone l’amministrazione cittadina (52 impianti sportivi, come confermatoci dall’assessore allo Sport, Fabrizio Rossi) necessita di una profonda rivisitazione. Uno stadio ormai vetusto e da riammodernare, bisognoso di cure urgenti, un campo di allenamento per il calcio, il Palazzoli, da risistemare e un palazzetto dello sport, quello di Via Austria, assolutamente inadeguato per un Comune di quasi 83 mila abitanti, capoluogo di Provincia. L’elenco potrebbe continuare con piscine e altro, ma crediamo che sia già sufficiente ciò che abbiamo scritto per tratteggiare la necessità di risistemare e potenziare l’impiantistica sportiva cittadina. D’altronde, qua non si tratta di voler fare politica, ma di necessità reali, per soddisfare le quali probabilmente andrebbe o andrà incentivata la sinergia tra pubblico e privato, un po’ come sta avvenendo in contesti più grandi e importanti del nostro. Una sinergia che porterebbe nuovi posti di lavoro, investimenti e strutture moderne. Ad ogni modo, un nuovo palazzetto multidisciplinare (in grado di accogliere anche altri tipi di eventi) è ormai un bisogno concreto. Basti pensare all’Atlante, che tiene alta la bandiera dello sport grossetano, ma è costretto a giocare le partite interne di campionato a Follonica. In questo grigiore diffuso, però, spiccano le iniziative private, come quelle del SauroRispescia (che ha rifatto a proprie spese il manto erboso di Via Adda con una tecnica mista di erba naturale e sintetica di ultima generazione) o dell’Ac Roselle. Ecco, proprio la famiglia Ceri, proprietaria del club rosellano, è quella che con il progetto di cittadella sportiva potrebbe dare inizio a una fase di rinascita dell’impiantistica e dello sport grossetano. Certo, con un club calcistico tra i professionisti e magari con una progettualità seria in grado di prevedere un <<tempio del calcio>> da vivere trecentosessantacinque giorni all’anno, unitamente a un nuovo palazzetto dello sport multidisciplinare tutto sarebbe più facile, ma purtroppo questi, al momento, più che progetti si chiamano sogni.
* Il club Jolly Roger Grosseto Baseball nella stagione agonistica che sta per cominciare giocherà allo Jannella, in Serie A federale (la seconda serie, subit sotto la Ibl), con una squadra composta al 95% da grossetani.