Allievi
Allievi Fc Grosseto: altro incontro non disputato ed il sapore di anni passati che non ci sono più…
Grosseto. Per la seconda settimana consecutiva gli Allievi del Grosseto non sono scesi in campo, questa volta contro l’Armando Picchi. Ricordiamo che a quattro c’è la radiazione dal campionato di appartenenza.
E questa è la notizia pura e cruda e soprattutto triste. Poi c’è l’aspetto umano, che mi ha fatto tornare indietro di almeno 25 anni, quando anche, seppur non ero una cima, giocavo nei giovanissimi dell’Us Grosseto.
Era la stagione 1992/1993 ed era il primo anno dell’era “Anzidei”, dopo il disastro “Peruzzini”, e del settore giovanile interessava ben poco a nessuno. Non c’era facebook o what’s app ed eravamo un gruppo di raccattati di squadre da tutta la provincia e ogni domenica ne prendevamo 4 o 5.
Giocavamo al campo di Viale Michelangelo, un terreno secco e duro con gli spogliatoi che erano dei bugicattoli che se non facevi veloce la doccia ben presto l’acqua sarebbe venuta freddissima.
Nonostante tutto non vedevamo l’ora di scendere in campo per indossare le maglie mitiche dell’Us Grosseto, avevamo uno spirito di gruppo e la spensieratezza di dare un calcio al pallone, che pochi avevano.
Un gruppo di dirigenti storico, da Polverini a Sacchini, per non citare mio padre che dava una mano come a tanti altri genitori, ricordo Buzzichelli o come non dimenticare il mitico massaggiatore Francesco Vergari.
I tecnici erano tutti allenatori che volevano bene alla società: Tonino Amoruso, Luciano Iazzetta, “Ciccio Fommei” , Valter Valente. Ci mettevano un impegno e partecipazione che non ho mai visto a nessuno.
C’era lo spirito di appartenenza ad una società ed a una città, eravamo una famiglia, sgangherata, ma che faceva sempre fronte ai propri impegni.
Con gli incassi si pagava i bus delle trasferte che condividevamo con gli allievi interprovinciali e per pranzo pane e mortadella e una lattina di coca.
Questo era Grosseto e giocare nella gloriosa Unione Sportiva avevo un sapore particolare; di aneddoti e di persone che hanno voluto bene alla società ce ne sono stati tantissimi altri. Non avevamo i business plane, ma al massimo un quaderno dove annotare ricavi e costi, ma eravamo felici e fieri di essere così.
Bene, tutti noi vorremo ritornare a quel tempo, al senso di appartenenza per non vedere più dei ragazzi la domenica o durante la settimana stare fermi a casa non per causa loro.
Ragazzi capisco la vostra tristezza, da uno che sono sicuro come voi giocherebbe con il “gesso” o con la febbre a 39.