Calcio
Coppa Italia: verso Gavorrano-Grosseto con spiriti diversi
Grosseto Mercoledì 28 settembre, alle ore 15, allo stadio Malservisi-Matteini di Gavorrano, i minerari affronteranno l’Fc Grosseto nella riedizione del match di Coppa Italia dello scorso anno, disputato allo Zecchini e vinto dai biancorossi soltanto ai rigori. Dunque, stessa competizione, ma sede differente. Nel frattempo, però, sono completamente cambiati gli scenari, almeno a Grosseto, visto che rispetto all’anno scorso, quando si sognava ad occhi aperti, il quadro complessivo è diventato piuttosto deprimente e sottolineato dall’ultimo posto in classifica. Inutile rimarcare l’infinita serie di errori del club biancorosso (il più grande e incomprensibile, a nostro giudizio, resta la decisione di non chiedere il ripescaggio in Lega Pro), così come è troppo facile evidenziare il distacco tangibile con gran parte della tifoseria e col Comune di Grosseto. C’è solo da dire che i segnali non sono positivi e che la squadra, nonostante giocatori importanti in rosa, risente inevitabilmente della situazione complessiva. All’opposto, a Gavorrano c’è una squadra che sta rispondendo alle aspettative e che ieri, fino all’86’, è stata prima solitaria in classifica. Certo, il pari di Pinzauti del Montemurlo ha sciupato la domenica dei rossoblù, ma, nonostante tutto, i gavorranesi sono a 1 solo punto dalla vetta del girone E, anche se in coabitazione con altre tre formazioni. A dire il vero, neppure i ragazzi di Bonuccelli hanno finora incantato, ma il calendario li ha messi di fronte a Viareggio, Massese, Ponsacco e Montemurlo, dunque i 7 punti raccolti sono in linea con le aspettative. Insomma, ci avviciniamo a questo incontro di Coppa Italia (che i tifosi biancorossi non vogliono etichettare come derby, perché non lo reputano tale, ndr) con i minerari in serie positiva e con la consapevolezza di essere una delle possibili protagoniste del girone E, mentre i biancorossi, depressi e sfiduciati, ma, ci auguriamo, vogliosi di riscatto, sono sempre alla ricerca di se stessi. In tal senso, vincere in coppa a Gavorrano potrebbe rappresentare il primo segnale di ripresa per i ragazzi di mister Sanna, mentre perdere significherebbe intaccare ancor più le poche certezze di questa squadra.
Per la miseria! Gavorrano e’ un comune periferico della zona nord della nostra Provincia che fa 8.000 abitanti mentre Grosseto e’ il Capoluogo dell’intera Provincia e fa 80.000 abitanti cioe’ 10 volte tanto e possiede 3.000 anni di storia certificata da illustri studiosi. Non c’e’ paragone possibile!
Scusa redazione, ma si gioca anche a carte la Coppa Italia ? Forse, in tal caso….
Come sei spiritoso “maremmano di ferro”! Mi ricordi quelle oche che prendevano in giro il brutto anatroccolo grigio della fiaba di Andersen, salvo rimanere poi a becco aperto quando quell’informe e scuro essere piumato si trasformò improvvisamente un bel giorno in uno splendido bianco cigno.
Attilio, quello che scrivi è sarcasmo. Ormai sei rimasto solo te a credere alla favola dell’Fc Grosseto.
Ma no “sportivo”, il mio non e’ sarcasmo ma solo desiderio e augurio sinceri che un inizio da incubo per la vicenda sportiva dell’FC Grosseto che e’ pur sempre la squadra piu’ rappresentativa della nostra Citta’ si trasformi se non proprio in una fiaba almeno in una vicenda onorevole e dignitosa per tutta la nostra comunita’ grossetana.
E in cosa rappresenterebbe Grosseto???
Ridateci Us Grosseto. Il buon Max faccia le valige dallo Zecchini… poi il prossimo anno vada altrove… Alle brutte il prossimo anno perchè non sperare in un derby tra Us Grosseto ed Fc Grosseto.
“Jose”, la locomotiva dell’U.S. Grosseto è stata estromessa dalla sua stessa storia dall’ex padrone che ha chiuso i rubinetti del vapore dal giorno alla notte. Il padrone di questo nuovo dell’FC Grosseto almeno ha permesso a noi grossetani l’anno scorso di risollevare la faccia dalla polvere su cui era stata sbattuta e di ricominciare a marciare, anche se a velocità ridotta e su binario unico. Prima di insistere a cercare di cacciarlo con le buone o le cattive, rifletterei meglio e cercherei una via d’uscita più civile e onorevole per tutti.
Volevo dire :.. “il padrone di questo nuovo treno, l’ FC Grosseto”..
Ascolta Attilio Regolo, potrei fare del facile sarcasmo anche io, magari partendo dal tuo nick name, così irto di chiodi…., ma so che sei inguaribilmente innamorato di questi due parimenti amati colori…. Magari se ci vedessimo ai 4 occhi potrei raccontarti qualcosa, anche di me, e forse di quegli amici comuni con i quali abbiamo gioito e penato all’ombra del ‘biancorosso’. Ora no, ora si deve migrare,M portando con noi il vanto di questa terra magnifica, e dei suoi colori appunto, che non sono quelli di Pincione & C.. Per questo ti rispetto, ma ti invito a riflettere. Un caro saluto e sempre Forza Torelli . Alè, alè, alé
A parte il fatto che il mio non e’ un nick name e alle battute , sempre bonarie e mai sarcastiche, ai “chiodi e alle palle rotte a forza di girare nella botte” del prode Attilio Regolo ci sono abituato fin da bambino specie qui in Toscana e in Maremma al contrario che nel centrosud da dove provengo originariamente e in particolare in Sicilia dove a chi si chiama come me gli chiedono l’autografo in onore dell’eroico console romano che sprono’ con successo Roma contro i Cartaginesi che volevano annientarla nel 250 a.C ., ecco a parte tutto cio’ caro “maremmano di ferro” sono molto contento del tuo “ale’, ale’ torelli! ” finale cui mi associo volentieri.
Scusa se mi intrometto – non vorrei sembrarti impertinente – ma mica penserai che l’episodio del ritorno di Attilio Regolo a Cartagine per la promessa fatta con conseguente messa a morte mediante botte chiodata sia realmente accaduto? Con ogni probabilità è una trovata di Tito Livio che intendeva creare una nuova figura eroica, tipo Muzio Scevola o lo stesso Romolo. Detto ciò, se posso permettermi, toglimi una curiosità: ma tu abiti ancora in Via G****i?
Ma cosa importa, Sesto, se la mitica figura di A.R. sia realmente esistita oltre 2.000 anni fa oppure sia un parto della fantasia di T.L.? Gli eroi del passato reali o inventati dovrebbero servire a noi del presente come esempio e sprone. Ma il fatto per esempio che uno come A.R. sia venerato nel Sud dello Stivale e “preso per il culo” qui nel Grossetano e’ per me significativo sull’ancora acerbo senso dell’appartenenza alla comunita’ sia locale che nazionale e ai loro simboli fra cui anche quelli della squadra di calcio piu’ rappresentativa del Capoluogo della nostra gente di Maremma che si e’ formata e consolidata solo di recente dopo secoli di miseria malaria alluvioni siccita’ peste abbandono sfruttamento e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. E comunque , caro Sesto, si mi hai individuato forse perche’ coetaneo e dello stesso quartiere in gioventu’: ho abitato a lungo in via G****i ma ora abito altrove anche se sempre in Citta’.
Attilio hai centrato il problema quando ti riferisci all’acerbo senso di appartenenza. Altre città, ad esempio ( e mi ripeto ) Pisa ( in condizioni se non peggiori simili alla nostra realtà ) ha un senso di appartenenza legato alla sua storia e lo dimostra . Da noi si segue una squadra sportiva solo se vince, se incontra compagini blasonate o se quello è lo sport di moda in quel momento