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Grosseto: lo Zecchini necessita di interventi
Grosseto Come vi abbiamo già detto in un altro articolo, da domani fino al termine di agosto, i biancorossi, non avendo né lo Zecchini né il Palazzoli pronti ad accoglierli, si alleneranno e dormiranno a Scansano, dove il club ha trovato un piccolo hotel. Ricordiamo, che il Comune ha intimato al Grosseto il pagamento entro il 20 agosto degli oltre 8 mila euro di canone pregresso. Se tale denaro non verrà versato, il Comune potrà tornare in possesso dello Zecchini e del Palazzoli ancor prima della scadenza della convenzione, prevista per il 28 agosto. Discorsi a parte, il campionato di Serie D si avvicina a grandi falcate, ma il manto dello Zecchini necessita di interventi urgenti, come si può vedere dalle foto scattate oggi da un tifoso, fuori dai cancelli.
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Questa situazione è semplicemente vergognosa.
Ci porteranno fiori il cane il Sindaco e l’assessore….
Giustissimo il titolo dell’articolo di Yuri Galgani: ” Lo Zecchini necessita di interventi”. E questo a prescindere del tipo e intensita’ del dissidio tecnico-amministrativo che grava sull’impianto sportivo.Lo stadio Zecchini è un bene pubblico pagato con le tasse dei cittadini grossetani e non e va comunque salvaguardato di fronte all’indignazione sociale dilagante. Non lo fa chi deve per impegni contrattuali? Provveda l’amministrazione comunale tramite il sindaco. Non lo fa nemmeno questa perché in dissidio legale con la Societa’ concessionaria? Provveda il prefetto ordinandone l’esecuzione al sindaco. E’ diventata ormai una questione di sucurezza sociale e di ordine pubblico.
Basta aspettare qualche giorno ormai; quando scadrà la concessione e il comune potrà riprendere in mano l’impianto di diritto (cambiando anche le serrature se necessario). Poi lo sistemerà sicuramente ma l’FC Grosseto non ci potrà giocare.
Ah si, Black Eagle? E chi ci dovrebbe giocare sullo Zecchini risistemato, la squadra di ” valvole e tappini”?
Non ci giocherà nessuno, solo che almeno non sembrerà abbandonato come ora: un minimo di manutenzione il comune gliela darà… 🙂
Ma se si trasformasse in area attrezzata tipo quella di via Giotto, con tanto di vasche per paperelle e tartarughe acquatiche?
Tra 11 giorni scade la convenzione…
Non posso immaginare cosa sarebbe successo se a capo dell’Amministrazione Comunale ci fossero stati ancora Bonifazi e Borghi……Blocco dell’Aurelia,della ferrovia e occupazione ad oltranza del palazzo Comunale……
Non la mettete in politica!! Ci sono regole, dignità, senso civico!! Diversamente fate come il marchese del grillo: “Io sono io e voi non siete un cazzo”
Il problema non è destra o sinistra. Il problema è che prima delle elezioni Pincione era credibile, mentre dopo ha perso credibilità , a causa della mancata promessa di un ripescaggio CERTO ( dopo che un mese prima voleva denunciare i giocatori per danni, perchè perdendo con l’Olbia lo avevano messo dietro nella graduatoria )
Per cosa? Bonifazi e Borghi hanno la colpa originaria di avere mandato via Camilli e di essersi “piegati” alla volontà di altri, accettando Pincione e rinunciando al loro progetto. Per il resto non vedo che cosa gli debba imputare.
Che tristezza.
Spero che questa nuova Amministrazione Comunale rientri in possesso del Nostro Zecchini e che la squadra di Pincione non ci metta piede, a meno che non paghi, cash, soldi veri insomma…. e sia chiarosia quelli già dovuti sia quelli per il prossimo campionato
Ancora una volta il BENE COMUNE viene calpestato. E per BENE COMUNE si intendono due campi di calcio costruiti con i soldi della comunità e una squadra di calcio che rappresenta in ambito calcistico la città di Grosseto. Ora capisco che sia dura da mandare giù che un investitore venuto oltreoceano si sia preso la briga di riportare in alto il calcio che conta (la domanda però sorge spontanea, chi è stato l’ultimo investitore grossetano che ha avuto in mano il Grosseto Calcio?) ma tant’è bisogna accettare nostro malgrado il signor Pincione che, non me ne vogliate, quanto meno ci stà o ci ha provato con tutti i suoi difetti di comunicazione. Meno ci hanno provato chi ha o amministra la nostra città che, non dimentichiamolo, dovrebbe tutelare i NOSTRI interessi qualunque sia il colore politico.
Riportare in alto??? Calcio che conta?? Abbi pazienza, tifoso di calcio, cosa avrebbe fatto il Sig. Pincione??? È vero: un anno fa ha scongiurato la sparizione e ha fatto proclami di gloria futura…ma poi? Il campionato alla fine si è risolto in un flop (e questo per carità poteva anche starci), solo che da quel momento ha preso a lamentarsi di tutto e di tutti, accampando pretese incomprensibili e comunque fuori luogo, che hanno portato alla situazione che abbiamo sotto gli occhi. Dovrebbe esserci da parte della tifoseria gratitudine e feeling? Ma per cosa??? Via un siamo seri…
sesto ho scritto che ha tentato o lo stà facendo, mica ho scritto che l’ha già fatto. e poi non mi sembra di aver detto che da parte della tifoseria debba essereci gratitudine ma ho parlato di amministrazione del bene comune.
Si è preso la briga di riportare in alto il calcio che conta? Secondo me, questo è venuto qui convinto di fare business, gli importava un tubo di Grosseto e del calcio grossetano. É venuto per farci un po’ di soldi, magari convinto che i 2 milioni di sponsorizzazioni iscritte a bilancio fossero reali e quando si è accorto della “sola” che gli avevano tirato, è cambiato in negativo. Ma via, ancora con Max Pincione! Chi amministra ha delle regole da rispettare e da far rispettare. Regole che vengono prima di qualsiasi cosa, figuriamoci del calcio.
Scusate la domanda:”ma la sistemazione dei campi non la poteva fare la precedente amministrazione quando è andato via Camilli?” Bisogna pagare il canone di affitto! Dopo si ragiona.
tifoso la legge parla chiaro pagare alla comunita o stop….che altro c e da dire
Perché la legge non valeva x Camilli? Il contenzioso di 90.000 euro dove è finito? Avere una squadra che non gioca nel suo stadio significa solo far ridere il mondo!
Sempre che questa squadra giochi
Non solo , non ci può’ giocare neppure il Roselle poiche’ a novembre , anche se l’erba viene tagliato oggi 17 agosto, avremo un campo di patate . Ma sai von’e’ Fabio io e te siamo 2 professoroni …..ed abbiamo di fronte tanti scienziati che non si rendono conto che a breve tutti i giornali parleranno di Grosseto città’ che ha 2?swuadre e non ha uno stadio. Ma tant’è’…fateci la piscina delle paperelle come dice l’esimio illustrissimo dottore innominabile .
Grosseto sempre in D in Eccellenza in promozione in terza categoria.
Caro Fabio se te hai una casa in affitto e lasci che vada in malora….o sei uno che vive bene nello sporco o di quella casa non ti importa niente perché non ci vuoi stare. A mio giudizio, non occuparsi del campo dalla fine dei play off ad oggi denota quanto questa gente ci tenga a stare nella propria casa.
Ma basta… ma sembra che non ve ne freghi un c….o di vedere la squadra giocare a Grosseto… ma cerchiamo di far trovare un punto di incontro invece di stare sempre a parlare di mancato ripescaggio etc etc… Pincione non ha avuto la gestione quinquennale dal comune, la banchina ha fatto spallucce e la Grosseto Group (attenzione non solo Pincione ma un gruppo di soci) ha optato per questa scelta punto e basta. D’altronde anche il Gavorrano ha deciso di rimanere in D dopo che il Mansi s’è fatto “du conti intasca” eppure non mi sembra che ci sia stata tutta questa rivolta…
CuoreBiancoRosso,
mi sembra che il paragone tra Mansi e Pincione non regga.
Il primo, per bocca del ds Vetrini, ha detto di non voler presentare domanda di ripescaggio fin da subito e ha giustificato tale posizione, rispettabilissima.
Il secondo, invece, ha garantito che il Football Club Grosseto avrebbe presentato la suddetta domanda, ma poi non l’ha fatto adducendo una serie di giustificazioni postume.
Fammi capire: quando Pincione ha promesso il ripescaggio parlava a titolo personale o come presidente del Grosseto e socio della Grosseto Group?
Direi che tra le due posizioni c’è una differenza abissale.
Ricordati, poi, che più volte Pincione ha ribadito la forza economica della Grosseto Group, tanto da non aver bisogno di nessuno.