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Campionati Paralimpici: Tapia sfiora il podio
Grosseto. Nella mattina della terza giornata, a Grosseto per i Campionati Europei Paralimpici di atletica leggera, l’azzurro Oney Tapia sfiora il podio nel getto del peso F12. Il lanciatore di origine cubana, ormai bergamasco di adozione, chiude al quinto posto con 13,31: appena sei centimetri in meno rispetto al suo record italiano e a undici dal bronzo del bielorusso Yury Buchkou (13,42) nella gara vinta dallo spagnolo Kim Lopez con 15,62 davanti al croato Miljenko Vucic (14,43). “Ci ho provato – dichiara l’ex giocatore di baseball – sono contento lo stesso perché ho fatto il massimo e perché sto affrontando la parte emotiva della gara. E’ mancato davvero poco”. Ma il portacolori dell’Omero Runners Bergamo, che vive a Sotto il Monte, tornerà in pedana mercoledì alle ore 10.04 nel disco F11, in cui parte da leader nelle graduatorie continentali di quest’anno e perciò da favorito.
In chiusura della sessione, c’è un record mondiale allo stadio Zecchini: il nono di questa edizione, realizzato nel giavellotto F54 dal russo Aleksei Kuznetsov con 29,91 al quarto lancio, battendo il 29,75 dell’iridato greco Manolis Stefanoudakis nella scorsa stagione. “Mi sentivo pronto, speravo in questo risultato – spiega il nuovo primatista – e ora mi trovo nuovamente davanti a tutti, anche al campione del mondo. Per troppo tempo sono stato alle sue spalle, ora guardo alle Paralimpiadi di Rio”. Chiude settimo il debuttante in azzurro Alessandro Straser, 26enne del Cus Parma, con il suo record stagionale di 17,36 al primo tentativo: “Ho sensazioni fantastiche a questo Europeo in casa. E’ la mia prima esperienza e da qualche parte dovevamo iniziare, questo è uno stimolo per continuare ad allenarmi. Da ora in poi lavorerò ancora più sodo”.
Sui 200 metri T47, si qualifica per la finale Ismail Sadfi (Disabili Romani) con il terzo posto in batteria correndo in 23.86 (+0.4): cresciuto a Pistoia, dove si è trasferito pochi mesi dopo essere nato in Marocco nel ’95, adesso vive in Francia ma corona il suo sogno di indossare la maglia della Nazionale. Appuntamento alle ore 17.15: “L’obiettivo era passare il turno – commenta – avevo due atleti fortissimi davanti, non gente qualunque. In finale, è ragionevole un piazzamento ai piedi del podio, visto che le prime tre posizioni sono probabilmente inaccessibili”. Nella stessa semifinale, quinto Giovanni Mazzette (Saspo Cagliari) in 25.07: “Alla terza gara in tre giorni, sono davvero stanco e oggi ho gareggiato solo contro il cronometro”. Stesso piazzamento nell’altra batteria per Riccardo Bagaini (Gsh Sempione 82) in 25.18 (-1.0): “Mi sono avvicinato al personale, ma adesso devo prendere di più la mano per le prossime gare”.
Lo sprinter Michele Camozzi ottiene il suo miglior tempo in carriera sui 200 T13 con 24.01 (vento nullo) ed è il primo degli esclusi dalla finale: “Sono contento, ho tolto oltre mezzo secondo al mio personale, ho dimostrato che ci sono. Ringrazio la mia società, l’Interflumina, il presidente Carlo Stassano e il mio allenatore. Sapevo che i miei avversari erano dei leoni”. Anche per Ivan Messina (Il Faro), impegnato nella semifinale dei 400 T53, arriva il personal best abbassato di sei centesimi con 58.16, che però non è sufficiente per l’ingresso in finale: “Nonostante il vento sulla prima curva, mi sono migliorato ed è quello che volevo”. Nel pomeriggio diretta su RaiSport 1 dalle ore 16.00 alle 19.00.