Grosseto Calcio
Roberto Barbini: “Manto dello Zecchini danneggiato da altri. Fatti lavori straordinari che il Comune non riconoscerà. Pincione inarrivabile”
Grosseto. Dopo il nostro articolo sul terreno di gioco dello Zecchini e la nota della ditta Barbini, che ha detto di essere la vera danneggiata nella vicenda, ieri siamo stati chiamati proprio da Roberto e Andrea Barbini, i titolari dell’azienda florovivaistica in questione, desiderosi di poter spiegare le loro ragioni attraverso l’intervista che potrete leggere più in basso. A rispondere alle nostre domande è stato Roberto Barbini, con il figlio Andrea, tifosissimo del Grifone, sempre pronto a ricordare date ed episodi.
Allora, Roberto, abbiamo preso atto del vostro comunicato di ieri, dandogli opportunamente risalto sul nostro giornale. Oggi, invece, su vostra richiesta, siamo qua per capire meglio la situazione. Partiamo dalla fine: perché avete deciso di lasciare la manutenzione del manto dello Zecchini?
<<Semplice, perché ci sono state inadempienze contrattuali e io e mio figlio Andrea abbiamo detto basta. Inoltre, vista la presenza di un dirigente che è convinto di conoscere bene anche il nostro settore, riteniamo che non abbiano bisogno di un’azienda professionale, ma solamente di una persona qualsiasi che tagli l’erba e tracci il campo>>.
La sensazione è che qualcuno non ce la racconti giusta. Facciamo un passo indietro. Quando siete stati coinvolti dalla nuova proprietà?
<<Ufficialmente il primo contatto è stato con il sig. Mirri, che ci ha chiesto di effettuare un sopralluogo urgente allo Zecchini in data 20 agosto 2015. Lo scopo era quello di valutare lo stato del manto erboso>>.
Se c’è stato, qual è stato il risultato di quel sopralluogo?
<<Abbiamo effettuato il sopralluogo proprio il 20 agosto 2015, riscontrando un manto erboso in pessimo stato. Abbiamo inviato anche un’accurata relazione al club biancorosso spiegando gli interventi da apportare e la tempistica da rispettare per non vanificare il lavoro fatto. Guarda, questo è il documento che abbiamo prodotto al Football Club Grosseto. Prendilo pure. Come leggerai, abbiamo trovato ed evidenziato diversi problemi>>.
Dunque, con la vostra relazione in mano, l’Fc Grosseto il 28 agosto 2015 ha firmato la convenzione col Comune di Grosseto e ha preso possesso dello Zecchini. Voi, invece, quando siete entrati in scena?
<<Pochi giorni dopo. Tra l’altro, come avete documentato fotograficamente voi di Gs, i lavori sono stati tanti>>.
Secondo te, lavori straordinari od ordinari?
<<A livello burocratico non lo so, dipende da cosa hanno stabilito le parti, ma dal punto di vista pratico si è trattato sicuramente di lavori straordinari viste le condizioni iniziali del campo>>.
Bene, ma perché c’è stato questo progressivo peggioramento del manto erboso?
<<Perché non ci hanno ascoltato. Non l’ha fatto nessuno. A settembre, ad esempio, oltre ad essere uscito un calendario particolarmente intenso, con 4 partite in 20 giorni, è stato deciso di caricare ulteriormente il campo con allenamenti su allenamenti sia della prima squadra che del settore giovanile e un match della Juniores. Poiché abbiamo avuto per diversi anni la gestione del terreno dello Zecchini quando il Grosseto era in B, posso dire che quando davamo delle disposizioni alla società, il nostro dirigente di riferimento (Cafaro, ndr) le faceva rispettare a tutti. In questa stagione, invece, abbiamo avuto diversi interlocutori, ma nessuno ci ha mai dato retta e questi sono i risultati. Il rammarico è di non aver mai potuto parlare direttamente col presidente per risolvere la situazione e spiegargli cosa stava succedendo, giacché ce l’hanno sempre negato, lasciandoci il dubbio che qualcuno si fosse accorto di aver fatto un danno che non poteva giustificare. Chiunque può vedere come era il manto dello Zecchini quando l’abbiamo curato ai tempi della B (e ci ha mostrato una foto di quegli anni, relativa a Grosseto-Siena della stagione 2010-11, dove si vede un terreno verde brillante, ndr)>>.
Beh, non penso che qualcuno possa credere che non siate in grado di fare la manutenzione di un campo da calcio. Se le cose stanno così, ci sono delle responsabilità da condividere. Obiettivamente, però, il Grosseto non ha tutti questi spazi per l’attività delle giovanili.
<<Capisco, ma il manto dello Zecchini veniva da un lungo periodo di sofferenza e averci giocato ripetutamente nel momento chiave ha creato una serie di problemi>>.
Problemi che l’Fc Grosseto vi ha chiesto di spiegare per iscritto non molto tempo fa, giusto?
<<Sì, ci ha chiesto il perché dell’ingiallimento del manto erboso e siamo stati costretti a ripercorrere le tappe che hanno portato a tale situazione. L’errore più grave è stato quello di non lasciare attecchire correttamente i nuovi semi, visto che il campo a settembre 2015 non è stato lasciato riposare almeno 15 giorni consecutivi, come da noi indicato nella prima relazione. Visto che sei qui, ti consegno la nostra risposta al club biancorosso. Potrai leggere anche le nostre conclusioni, nelle quali abbiamo segnalato che, a causa dei numerosi allenamenti sostenuti, a volte anche settimane intere, alla ripresa vegetativa il cotico del manto erboso non avrebbe avuto un’omogenea rigenerazione per il troppo stress subito. Fatto che si è verificato>>.
In altre parole, se non abbiamo capito male, la ramificazione di gramigna che faceva da base è scomparsa e la nuova erba, a causa dell’eccessivo calpestio, ha ritardato la nascita, espandendosi poi a chiazze, in modo disomogeneo e casuale. È corretto?
<<Sì, è corretto>>.
Secondo te, perché nessuno ancora vi ha pagato?
<<Diciamo che la situazione è un po’ complicata, forse perché c’è chi vuole renderla così. Sarebbe stato tutto più facile se il Comune avesse provveduto a liquidarci direttamente i lavori straordinari fatti, come promessoci anche verbalmente dal vice-sindaco Borghi (davanti a testimoni) poco prima delle Primarie, quando mi sono lamentato di persona per la situazione. Credimi, ho provato in tutti in tutte le maniere a sistemare la cosa, ma non ho avuto modo di parlare direttamente con Pincione, perché ogni volta mi è stato detto di interloquire con un soggetto differente: Mirri, l’avvocato Stilo, Iapaolo, l’economa, ecc. Visto l’andazzo, abbiamo deciso di mollare il 31 marzo, provvedendo comunque a preparare il campo per la partita di domenica scorsa, essendo noi persone serie. Ora, però, abbiamo dato mandato al nostro legale di muoversi nei modi più opportuni. Credimi, sono deluso, anzi, delusissimo e, soprattutto, non accetto che il buon nome della nostra azienda, conosciuto ben oltre i confini provinciali, sia infangato per colpe che non pensiamo di avere>>.
Parole forti.
<<Sì, dettate dalla grande amarezza di questa situazione, perché lavorare senza riscuotere quanto dovuto e pattuito è avvilente. In ogni caso, dubito che il Comune riconoscerà la straordinarietà dei nostri lavori, visto che in data 29 marzo scorso ci ha risposto ufficialmente dicendoci che il Settore Tecnico Manutentivo li considera ordinari. A riprova di ciò, ti consegno il documento a firma della dott.ssa Cartaginese e del dott. Festeggiato>>.
Concludendo, il Grosseto vi ha fatto fare i lavori straordinari, ma pretende che siano saldati dal Comune, che non pagherà, perché li considera ordinari e a carico del club. Una situazione paradossale.
<<Esatto, è proprio così. Sarebbe bastato poco per far funzionare tutto al meglio, ma fra burocrazia, conflitti politici e promesse mancate, il risultato è questo. Noi, però, abbiamo la coscienza a posto e siamo disponibili a qualsiasi confronto, sia pubblico che privato>>.
Il Comune si prepara ad una vertenza tecno-legale da oltre 100.000 euro nei confronti della estinta US Grosseto, la quale in un sussulto di sopravvivenza si apprestera’ a rispondere opponendosi sempre sul piano legale, nel frattempo continuano le schermaglie di interpretazione tra Comune e Presidenza FC Grosseto per l’ordinarieta’ o straordinarieta’ ai fini dell’individuazione del soggetto pagatore dei lavori di manutenzione sullo Zecchini da Agosto 2015 in poi compresi quelli sul manto erboso e intanto il povero e coscienzioso Barbini, il piu’ noto e storico florovivaista Grossetano, appare il “cornuto e mazziato” della situazione (oltre probabilmente a vari altri operatori della manutenzione diversi da quelli sul manto d’erba) avendo lavorato tutto questo tempo e non essendo stato pagato. Potrebbe nascere la vertenza legale a piu’ soggetti contrapposti su chi deve pagare cosa per manutenzione di un campo di calcio la piu’ grande di tutti i tempi. Appare assolutamente necessaria nella sua tragicomica urgenza una nuova amministrazione comunale con la dignita’ e capacita’ di affrontare e risolvere questa indecorosa situazione sia per la tifoseria del Grosseto Calcio che per l’intera comunita’ grossetana.
Se non ci fosse da piangere si potrebbe pensare di essere alle comiche:
1) uno ordina ad una Ditta di compiere dei lavori, pensando ( basandosi sulle parole ), che a pagare sia un terzo. Se la terza persona non paga, allora non paga neppure lui? Qui non si tratta di burocrazia italiana: io che ho fatto l’ordine saldo il debito contratto e poi farò le mie rivalse. Mi dispiace ma “le questioni di principio” sono valide bilateralmente
2) La U.S.Grosseto non esiste più ( ma il titolo non è sempre di sua proprietà? La Società e stata dichiarata fallita ? ) ma esistono dei responsabili di tale società a cui i creditori si possono rivolgere per avere quanto si pensa sia dovuto.
Alla fine si va per vie legali e tra qualche anno sapremo come va a finire.
La serietà è un opzional?
Sul punto 1 non credo che le cose siano così semplici. Vedremo.
Sul punto 2, invece, posso dirti che l’Us Grosseto Fc 1912 Srl esiste sempre, ma non svolge attività federale, pertanto è priva di qualsivoglia titolo sportivo, tornato alla Figc, poi alla città di Grosseto e infine passato all’Fc Grosseto. Tra l’altro, Piero Camilli non ricopre alcun titolo all’interno dell’Us Grosseto, almeno stando alla visura camerale effettuata lo scorso anno prima del suo addio. I proprietari delle quote erano, se non erro, Vincenzo e Luciano Camilli, rispettivamente col 60% e il 40%, ma c’era un amministratore delegato, mi pare Luciano Cafaro e, prima di quest’ultimo, c’è stato l’avvocato Antonio “Tonino” Ranucci.
Ma dalla partenza di Camilli alla venuta di Pincione il campo chi lo doveva manutenere? Il Comune? Mi pare di capire dalle parole del sig. Barbini che ha trovato un campo di patate.
Per Pincione: paghi chi ha fatto i lavori e faccia il signore! Poi chieda i danni a chi crede che lo abbia messo di mezzo.
Ma il campo dello Zecchini è un bene pubblico? Ma un bene pubblico non va tutelato e curato per non arrecare danno alla collettività?
In un caso come questo, caro Grifo 65, dovrebbero dimostrare signorilita’ per risoetto ai tifosi e alla comunita’ cittadina entrambi i contendenti e pagare immediatamente il 50% per ciascuno della fattura del Barbini considerando appunto i lavori fatti meta’ ordinari e meta’ straordinari. Purtroppo intelligenza capacita’ e buon senso non si comprano al mercato. Comunque intanto pensiamo a fare il tifo con tutto il cuore per il Grifone a S. Cesareo che una bella vittoria potrebbe aiutare a sbloccare anche questa stucchevole situazione di contenzioso da qualche decina di migliaia di euro.
Caro Attilio concordo che il buon senso non si vende. Comunque da questa vicenda squallida sono deluso da chi doveva tutelare il bene pubblico. Politici e dirigenti hanno tremendamente fallito. Ora capisco tante cose del caso Camilli. Bada bene non lo giustifico ma capisco che questi fanno scappare anche la meria.