Grosseto Calcio
I tifosi presenti: “Nessuna aggressione né bastoni. Solo una contestazione!”
Grosseto Abbiamo ricevuto da poco alcune telefonate di protesta di tifosi grossetani presenti sul luogo della contestazione alla squadra biancorossa. Ebbene, secondo quanto ci hanno specificato i predetti sostenitori, i fatti riferitici e che noi vi abbiamo raccontato con l’articolo precedente, non si sarebbero svolti in quel modo. In particolare, ecco quanto ci ha detto uno dei tifosi presenti: <<Vi garantisco che nessuno di noi ha alzato le mani né usato dei bastoni. È solo accaduto che quando siamo tornati in città è arrivato anche il pullman della squadra e uno di noi, che stava sventolando una bandiera, ha leggermente toccato il mezzo, chiaramente senza volerlo. Quando poi i giocatori sono scesi li abbiamo contestati alzando la voce, ma non c’era nessun bastone. Abbiamo detto loro che si dovevano vergognare per la prestazione offerta e che ci aspettiamo 18 punti nelle restanti partite. Il tutto davanti ad alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine. Questo è quanto. Nessuna aggressione>>. Bene, prendiamo atto di questa precisazione, ma ribadiamo che la nostra redazione in precedenza ha solo riportato quanto le hanno riferito fonti (di solito) attendibili.
Evidentemente non si conoscono tutti i fatti, c è stata un’aggressione anche dopo, quando i giocatori tentavano di salire in macchina, sono stati inseguiti da un “tifoso” armato di cinghia
…..peccato ‘solo’la cinghia. ….
Anche mio babbo, ottima persona che purtroppo non c’e’ piu’, quando con i miei fratelli da bambino facevamo qualche ripetuta marachella, esasperato tirava fuori la cinghia ma era solo scena. Vediamo piuttosto di ricomporci e di ricontinuare a fare il nostro doveroso lavoro di tifosi e ora, casi strani della vita, ci tocca fare il tifo per l’Omone di Grotte affinche’ batta con la sua Viterbese quell’ inusitato “Ombelico d’Italia” che sta indebitamente tra noi e il secondo posto in classifica.
Allora, la contestazione è d’obbligo in certi casi ed a chi ha detto “A Grosseto non era mai successa una cosa così”, sono in dovere di rispondere che è assolutamente vero, poichè in caso di cotanta esibizione non c’era il ritorno allo stadio ma l’ingresso diretto in ritiro. Quelli sono ragazzi che ho rivisto financo in Sardegna, a Lanusei, a Muravera, ai confini del dilettantismo calcistico e ieri sera erano ben altre le maglie biancorosse a rincorrerci, quelle di Zecchini, di Nilo Palazzoli, di Alfonso Sicurani, di Giorgio Barbana, di Lio Banci, di Renzo Lenzi, di Dugaro, di Bigoni, di Natteri, di Bramati, Tresoldi, Brezzi, Maiolino, e tante tante altre, che scintillavano sul terreno del Comunale, gonfie d’amore per quei colori che sono rimasti lì, nell’anonimato di un campo della periferia romana, feriti come il Grifone che saltellava stentando a svolazzare e si guardava indietro..perchè là davanti stentava nel crepuscolo a discernere l’orizzonte.
Claudio attento a quello che dici…chi ha rischiato le botte e tutti sanno chi sono,è gente seria e che non va ad ubriacarsi x i bar…..e chi ha tirato cinghia e spranghe …meglio lasciar perdere….i genitori se li guardino