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Grosseto Calcio

Noi, “poveri dentro”, ma con la massima trasparenza

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Mi riferiscono e leggo con stupore l’articolo di Giancarlo Mallarini su un’altra testata giornalistica, pezzo nel quale il collega dà dei <<poveri dentro>> in modo generico a tutta la categoria dei giornalisti locali.

Il suddetto articolo ha portato diversi lettori a chiamarmi per chiedermi a chi fossero rivolte certe parole, sicuramente offensive e lesive della dignità del nostro ruolo riconosciuto di giornalisti.

Ebbene, ho pensato che le parole di Mallarini siano state scritte principalmente contro di noi (e capirete presto il perché). Ovviamente, spero di sbagliarmi, anche per il fatto che ho sempre reputato Giancarlo un amico, oltreché un nostro collaboratore, visto che per Gs Radio ha effettuato le radiocronache della Coppa Passalacqua.

Faccio un passo indietro. Ad agosto, quando il nuovo club biancorosso ha iniziato a strutturarsi, il nostro vice-direttore, Yuri Galgani, ha avuto un lungo colloquio informale con il presidente Max Pincione e col direttore del marketing, Paolo Iapaolo, nel corso del quale ha suggerito l’istituzione di un’intervista settimanale a un giocatore. Un evento da condividere tutte le settimane con gli altri colleghi dei vari organi d’informazione e di stampa. Mi permetto di dire che si è trattato di un suggerimento intelligente, semplice e garantista, evidentemente apprezzato dal club che l’ha fatto suo istituendo un’intervista a un giocatore biancorosso ogni mercoledì.

Fin qui, tutto normale. Il primo problema, però, è nato al momento in cui il club biancorosso ha concesso in esclusiva i giocatori nei giorni di lunedì e venerdì a due testate, ma non al resto della stampa. In altre parole, anche se non volutamente, è stata creata una stampa di Serie A e una di Serie B. Da notare, che tale esclusività è del tutto gratuita e non regolata da una qualsivoglia dazione di denaro. Dunque, perché a Tizio sì e a Caio no?

Non solo, ma pretendere che il resto della stampa dovesse accontentarsi dell’intervista condivisa del mercoledì (alla quale partecipano anche i soggetti che hanno i giocatori in esclusiva), ci è sembrato troppo.

Per questo, venerdì 30 ottobre, dopo la conferenza stampa di Giacomarro e quella di Pincione (sul problema della famosa autorizzazione dello stadio), una nostra delegazione, composta da Galgani, Ginanneschi e Lubrani ha avuto un colloquio riservato col presidente, alla presenza dell’addetta stampa del club, Elena Fazzi. Un incontro amichevole, all’interno della sala stampa, dove i nostri rappresentanti hanno esternato a Pincione una serie di lamentele, a cominciare dall’evidente disparità di trattamento tra i vari organi di stampa chiedendo un immediato ripristino di una situazione uguale per tutti. Sono stati affrontati anche altri argomenti, come il rapporto tra la nostra testata e l’addetta stampa stessa oppure quello relativo al diritto di cronaca gratuita e a come questo vada esercitato. Tutto ciò, perché, giustamente, in precedenza la collega Fazzi è stata inflessibile verso alcuni, ma, purtroppo, morbida verso altri. Ebbene, Pincione, che colgo l’occasione per ringraziare per la grande disponibilità mostrata in quel frangente, ha capito perfettamente le nostre giuste rimostranze e ha garantito che avrebbe posto rimedio alla questione. In parte è stato proprio così, mentre per altre cose, evidentemente, no. Resta il fatto, che quel colloquio era strettamente privato e le notizie riservate non avrebbero potuto essere divulgate in nessun modo. Qualcuno, però, l’ha fatto e, a quanto pare, ha passato notizie (magari anche distorte) ad altri, cosa che poi ha portato all’articolo di Mallarini.

Vedete, cari amici, noi di Grosseto Sport non abbiamo bisogno di favoritismi, vogliamo solo regole certe e diritti uguali per tutti. A noi non importa se Palumbo va ospite in una trasmissione piuttosto che in un’altra, rivendichiamo solo il diritto di poter fare la stessa cosa chiedendola prima alla società. A noi non interessa che una, due, cinque o dieci testate si organizzino offrendo dei servizi per avere un gran seguito di lettori, utenti, telespettatori o altro, basta solo che lo facciano in modo corretto e senza aiuti. Vi sembra normale, ad esempio, che sulla pagina ufficiale Facebook del Grosseto ci sia chi ha scritto <<Colleghiamoci numerosi>> in riferimento a una trasmissione nella quale era ospite un giocatore biancorosso? Deontologicamente e commercialmente scorretto, non trovate? Sarebbe come se un club come il Milan invitasse sul proprio sito ufficiale i tifosi rossoneri a leggere La Gazzetta dello Sport piuttosto che Tuttosport. Come pensate che reagirebbero quelli di Tuttosport?

In ogni caso, l’argomento principale della conversazione tra noi e il presidente Pincione è stato quello del giocatore da intervistare in esclusiva durante la settimana, ma solo e soltanto per un principio di perfetto equilibrio nella pluralità dell’informazione. I nostri rappresentanti hanno chiesto parità di trattamento non solo per Gs, ma per tutti, indistintamente. Questi si chiamano correttezza e rispetto del lavoro altrui.

Quello che colpisce nelle parole di Mallarini, però, è l’insieme di riferimenti generici (ma per noi di Gs chiarissimi), che sembrano usciti proprio dalla conversazione tra il nostro giornale e il presidente biancorosso.

Sia chiaro, allora, che la storia del “cronometro” nell’esercizio del diritto di cronaca gratuito, così come viene riportato da Mallarini, è chiaramente una provocazione. Tra l’altro, a titolo personale posso dire di non portare mai l’orologio, perché mi infastidisce, figuriamoci altre cose. Parlando in modo serio, però, evidenzio come l’argomento del diritto di cronaca gratuita dibattuto durante la conversazione sia stato soprattutto sulla durata dello stesso, perché non era neppure chiaro se i minuti a disposizione fossero tre o cinque. Comunque, visto che ci siamo, posso anche dire che, come spiegatomi direttamente dalla Lega Nazionale Dilettanti, il diritto di cronaca gratutita deve essere esercitato solamente in caso di gol o evento importante che possa decidere la partita, come ad esempio un’espulsione, ma non in diretta, altrimenti si tratta di radiocronaca, per la quale l’emittente deve sborsare fior di euro. Un’indicazione da seguire pedissequamente, così come intimatomi di fare per essere in regola, quando abbiamo acquisito i diritti stessi comunicando i nominativi dei giornalisti (tutti veri, si intende) individuati per la nostra testata.

il nemico vi ascolta

Il nemico vi ascolta. Tacete!

Considerato tutto ciò, mi chiedo: come può essere venuta a conoscenza della nostra chiacchierata con Pincione una terza parte? Chi ha riferito tra i presenti la cosa a chi ha scritto il pezzo? A quanto pare, ha ragione Mallarini: le mura dello Zecchini hanno dei buchi per spiare il “nemico”. Tra l’altro, si tratta di un termine infelice, da usare in guerra e noi, per fortuna, non lo siamo.

Non è strano, poi, che lo stesso Mallarini parli di società infastidita dalla <<valanga di proteste>> pervenutele da parte di quella stampa esclusa da certi privilegi? Come fa il collega a sapere certe cose?

Chiaramente, non siamo stati i soli a lamentarci con la società, così come è lapalissiano che qualcuno abbia sbagliato diversi passaggi nei rapporti professionali e personali, ma questi, ve lo garantiamo, non siamo noi, visto che rispettiamo le regole e amiamo essere trasparenti.

Dunque, la società è davvero infastidita dalle giuste richieste pervenutele, tanto da provare imbarazzo?
C’è, forse, come dettomi, qualcuno di noi che tempesta di telefonate i vertici biancorossi?
Certo che no, ma la calunnia è un venticello leggero che spesso diventa tempesta ed è bene essere chiari su tutto.

Questa è la verità dei fatti, che vogliamo condividere con voi con la massima trasparenza, perché non abbiamo nulla da nascondere, né da temere. Ribadisco, poi, la mia stima personale nei confronti del presidente Pincione, che, come ho già detto, ha riconosciuto giuste e legittime le nostre richieste, forse perché viene da un mondo, quello americano, dove le regole, in tutti i campi, vengono rispettate e fatte rispettare. Noi, ve lo garantiamo, abbiamo la coscienza pulita.

Giornalista pubblicista dal 2010, è uno degli editori/fondatori della testata giornalistica on-line Grossetosport, all'interno della quale ricopre il ruolo di direttore responsabile. E' altresì il responsabile dei campionati di Promozione e Seconda Categoria, nonché un esperto di calciomercato.

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Avevo letto quell’articolo e non avevo capito nè cosa volesse dire nè a chi fosse rivolto. Sarebbe stato meglio, anche per chiarezza comunicativa, fare nomi e cognomi. Si lancia il sasso e non si nasconde la mano. Spero non si ritorni a vecchi tempi in cui alcuni giornalisti non erano ammessi e altri si. Un chiarimento verso la Società mi sembrava giusto: domandare è lecito, rispondere è cortesia

La Società è stata disponibilissima con Voi e come sempre create delle inutili diatribe che non hanno senso….ma cosa vi cambia se un giocatore va in radio il venerdì, avete un sacco di giornalisti o collaboratori sempre al campo.Ma un po’ di spirito di colleganza no?ma perché voi non avete modo di parlare con i giocatori?mi tocca dare quasi ragione al Mallarini xx xxx x xxxxx xx xxxx……e poi andare a piangere dal presidente che credo abbia cose più importanti da fare con la speranza che tutto rimanesse nell’ombra..,che lavori…

Grifos,
prima di esprimere un giudizio, è necessario capire bene e soprattutto conoscere le cose.
Scusa, eh, ma tu cosa ne sai di quanto è stata disponibile la società con noi?
Come ha spiegato Lombardi nel suo post, a noi non importa se un giocatore va in radio il venerdì e uno in trasmissione il lunedì, a patto che tutti gli altri organi d’informazione e di stampa abbiano la stessa possibilità, altrimenti si creano disparità inutili.
Se io chiedo alla società un giocatore in esclusiva come viene fatto con altri e mi viene risposto che tanto c’è la conferenza del mercoledì, pensi che sia una cosa normale?
Sappi che con i giocatori non si può parlare senza chiedere il permesso preventivo alla società e lo stesso vale con gli altri tesserati.
Se uno ha un giocatore in esclusiva senza pagare e gli altri non ce l’hanno solo per una non meglio precisata strategia della comunicazione societaria, è chiaro che non ci siano le condizioni di parità a livello d’informazione.
A te piace essere informato correttamente?
Ti interessa conoscere la realtà dei fatti?
Immagino di sì e credo tu possa farlo attraverso la pluralità degli organi che ti raccontano le vicende biancorosse.
Per avere questa pluralità, però, occorre essere messi nelle condizioni giuste, perché testate come la nostra non hanno dietro editori o gruppi editoriali potenti e campano con i soli proventi pubblicitari.
Ricordati, poi, che la comunicazione non si fa con i comunicati preconfezionati della società, mi pare chiaro.
Il club dà la sua versione dei fatti, spiega il suo punto di vista, ma poi sta a noi giornalisti raccontarvi con dovizia di particolari una notizia.
Mica vorrai accusare Gs di non essere vicino al Grosseto, no?
La nostra testata è semplicemente indipendente e ritiene di avere il diritto di fare un’informazione corretta e per farlo ha bisogno di lavorare alla pari degli altri.
Oltretutto, affermare che siamo andati a piangere dal presidente è proprio una bischerata.
Il nostro confronto è stato cordialissimo e abbiamo trovato in Pincione una persona aperta alle nostre richieste o almeno a parte di esse.
In ogni caso, i colloqui privati, soprattutto quelli di lavoro, di solito rimangono tali, ma per noi non è stato un problema portare i fatti alla conoscenza di voi utenti, proprio perché non abbiamo nulla da nascondere.
Ricordati, però, che come abbiamo difeso Camilli nella vicenda di Scommessopoli, divenendo un baluardo delle speranze biancorosse, abbiamo criticato l’ex-presidente per come si è lasciato con la piazza grossetana.
Alla stessa maniera, durante l’estate abbiamo difeso posizioni che ci hanno dato ragione e che hanno sicuramente favorito l’arrivo della Grosseto Group, che noi abbiamo accolto favorevolmente, senza alcuna pregiudiziale (come invece fatto da altri).
Proprio per questo, nessuno può darci lezioni di moralità dicendoci come fare un’informazione chiara e trasparente.
Grosseto Sport, come dice il nome, segue tutto lo sport maremmano e non è alla spasmodica ricerca di un facile riscontro mediatico.
Chi asserisce o pensa ciò vuol dire che non ci conosce oppure che non è interessato a farlo.
Spero di averti fatto capire il nostro punto di vista, condiviso, tra l’altro, con altre testate.

Mallarini prima di tutto dovrebbe intendersi di calcio. Io non ho condiviso le sue radiocronache del Passalacqua….

Scusate ma sono duro di comprendonio: conferenza stampa mercoledì aperta a tutti, un giocatore partecipa alla trasmissione televisiva, prima e dopo la gara interviste aperte a tutti. Il lunedì e il Venerdì solo a due testate ( quali ? ) viene concessa l’intervista esclusiva di un giocatore?

Su via ma dite che gli avete rotto le uova nel paniere con l’allontanamento di Paparozzi e Gorelli! e con il vostro e nostro intervento la società li ha reintegrati?
Ma chi è in società che crea tutti questi casini? ha un nome?

Ma di che si parla?!
Al solito troppe polemiche su nulla. E poi le interviste le avete sentite? Praticamente sempre le stesse cose. Sono giovani e lasciamoli in pace! Stiamo mettendo troppa pressione.Ma siamo in serie D mica in B!!
In questa categoria puoi sempre vincere o perdere con chiunque.Basta che stiano sereni e noi con loro.La tecnica ce l’hanno e vedrete che i risultati verranno.Basta comprare 2 esperti nel mezzo e vedrete che non ci prendono più.Giornalisti state calmi e preparatevi per palcoscenici più alti!Forza Grifone e basta!

Vorrei sapere, come mai i giocatori intervistati hanno detto che hanno giocato per Giacomarro!
Mah forse perchè era in discussione? C’era nell’aria un possibile esonero? A Dicembre spero che nè cambino due soli di giocatori, non vorrei ritrovarmi con una squadra completamente stravolta che non si ritrova più.

Copyright © 2021 GrossetoSport Testata giornalistica iscritta al tribunale di Grosseto 8/2011 Direttore responsabile: Fabio Lombardi

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