Grosseto Calcio
Grifone, è morto Dolso, il “Sinistro di Dio”
Grosseto. La città di Grosseto piange la scomparsa di uno dei più grandi talenti di sempre visti in biancorosso, Arrigo Dolso (a sinistra, nella foto*), morto questa mattina all’età di 68 anni. Nato il 12 novembre 1946 a San Daniele del Friuli (Ud), l’ex-biancorosso ha avuto sicuramente una carriera inferiore rispetto alle doti tecniche di cui è sempre stato dotato. Cresciuto come attaccante nell’Udinese, dove ha esordito in C nel 1964, Dolso è diventato famoso dopo il suo passaggio alla Lazio, avvenuto nel 1966. Con i biancocelesti capitolini 6 campionati, equamente distribuiti tra Serie A e B, intervallati da una parentesi di una stagione a Monza. Adorato dai tifosi laziali, che per lui hanno coniato l’appellativo di “Sinistro di Dio”, Arrigo ha continuato la sua carriera nel Varese, in Serie A, dove è restato per un anno e mezzo, dopodiché si è trasferito all’Alessandria, questa volta in C. Grazie a lui, i piemontesi nel 1973-74 hanno vinto il campionato e sono tornati in Serie B, per poi retrocedere la stagione successiva sempre con il centrocampista in rosa. Nel 1976, poi, il suo passaggio al Benevento e una stagione di inattività nel 1977-78. Nel 1978-79, invece, è tornato in attività con la maglia del Trapani, in C2, club dal quale il Grosseto l’ha prelevato per farlo giocare nella medesima categoria. In biancorosso, Dolso ha agito da rifinitore, distinguendosi sempre per una classe immensa, ma anche per il suo modo di giocare con i calzettoni arrotolati, un vezzo preso dal suo modello di giocatore, l’interista Corso. Per questo, i tifosi che hanno avuto la fortuna di veder giocare con la maglia unionista l’ex-laziale, arrivato in Maremma alla soglia dei 33 anni, non potranno mai dimenticare le sue giocate sopraffine. In tal senso, storico il tunnel fatto al grandissimo Ruud Krol nel corso di un’amichevole, un gesto che ha racchiuso il curriculum calcistico di Dolso, un talento straordinario, ma fuori dagli schemi, capace di esordire in A a 19 anni e di lasciarla a 26. Come detto, il friulano ha fatto una carriera inferiore alle proprie doti calcistiche, decisamente fuori dal comune e chi sta scrivendo, al tempo giovane e sognante raccattapalle al Comunale, è stato testimone dell’esordio in biancorosso del friulano, avvenuto il 20 settembre 1979, nello scialbo 0 a 0 tra Grosseto e Prato, prima giornata di campionato di Serie C2 girone C. Col Grifone, 4 stagioni consecutive in C2, con 112 presenze e 6 reti. La carriera di Dolso, però, è continuata anche dopo aver lasciato il Grosseto, appena retrocesso in Interregionale (1982-83). In tal senso, l’ultima tappa da giocatore è stata Ravenna, ancora in C2, dove ha conosciuto un’altra retrocessione e ha deciso di ritirarsi all’età di 38 anni. Nel 1989-90, però, il “Sinistro di Dio” è tornato a Grosseto, questa volta come allenatore e ha guidato il Grifone del presidente elbano Pieruzzini a un onorevole 8° posto nel girone E del campionato Interregionale. Proprio l’Elba ha rappresentato l’ultima parte della sua vita, visto che ha vissuto fino alla fine a Portoferraio. Dolso lascia la moglie Marisa e la figlia Talita, alle quali lo scrivente e la redazione di Grosseto Sport porgono le più sentite condoglianze.
*Immagine tratta da: www.lazioclubmilano.org
Personaggi veri di un calcio che non esiste piu’ !!!
Condoglianze alla famiglia da parte di tutto il popolo biancorosso.
Uno dei calciatori più geniali fra quelli che hanno calcato lo Zecchini. Anche se arrivato in età avanzata ha deliziato noi fortunati sopra gli anta che lo abbiamo potuto vedere
Grande talento e grande uomo, veramente! Il mio pensiero alla famiglia.
Indimenticabile Arrigo!! Grande calciatore ma anche un amico, sempre sorridente e cordiale ogni volta che ci incontravamo a Portoferraio in occasione del torneo giovanile. Per tutti i grossetani ma soprattutto per chi come me ha avuto l’onore di giocarci assieme rimarrà un mito. Condoglianze alla famiglia. Ciao Arrigo
Incredulo e costernato porgo sentite condoglianze alla famiglia..CLLYR
Ciao Mito! a te sono legato nel ricordo della mia prima partita vista al comunale… non ti dimenticherò…
Sicuramente uno dei più grandi calciatori che hanno calcato lo Zecchini. È stato un vero piacere vederlo giocare a Grosseto per tanti anni. Indimenticabili le giocate «di fino»! Alla famiglia le mie più sentite condoglianze.
Con il nodo in gola porgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia. R.P. Ti lascio con il nostro canto che era solo per te Rivera + Corso = Dolso!!! ciao Arrigo.