Jonny Roberti ed il suo ritorno alla vita: “Tornare in campo…che emozione”

Il calcio può essere considerato un gioco, uno sport, una passione. In certi casi è un vero e proprio amore, un sentimento viscerale che ti prende e che ti “costringe” a scendere in campo a scapito di infortuni, paure e timori. Chiedere, per credere, a Jonathan Roberti, portiere del Punta Ala che domenica è tornato in campo indossando la maglia numero 1 della sua formazione dopo un lungo periodo di stop. Era il 17 novembre 2013, data dell’ultima partita giocata da Roberti. A Braccagni si giocava la sfida di Terza categoria Braccagni-Punta Ala. A metà ripresa Roberti si sentì male, cadde a terra quasi privo di sensi. L’intervento dei sanitari, poi la corsa in ospedale. Nei giorni successivi il portiere del Punta Ala fu operato. Un intervento alla testa, dove gli fu allargato il forame magno, con l’asportazione di una parte di cranio. Di fatto un intervento che gli chiuse le porte del rettangolo di gioco. Fino a domenica. Qualche settimana fa il ragazzo ha avuto l’ok dai medici per tornare in campo, ha comprato un caschetto di quelli che si usano nel rugby (come Petr Cech per intenderci) e si è rimboccato le maniche. Prima gli allenamenti, poi la grande occasione. Il portiere del Punta Ala delle scorse settimane, Di Canosa, ha salutato la squadra per impegni di lavoro. Jonathan non ci ha pensato due volte e si è messo i guanti, il caschetto ed è sceso in campo nella vittoria del Punta Ala contro lo Sticciano. Una specie di ritorno alla vita. “E’ stato troppo bello – spiega Jonathan -, non ce la facevo a non giocare. Ho comprato il caschetto e via. Fondamentale è stato il fatto di tornare a Punta Ala, altrimenti non penso che avrei ricominciato. Sto bene, alle visite mi hanno dichiarato guarito al 100%. Anche se nel mio piccolo, ovvero in Terza categoria, è stato davvero emozionante dopo tutto quello che ho passato”.