Comunicati
Bonifazi tuona: “Accuse di Camilli semplicemente ridicole! Il Comune sta provando a salvaguardare il futuro calcistico del Grosseto”
Grosseto. Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa pervenuto a Gs dal Comune di Grosseto.
30 giugno 2015 – Intervento del sindaco Emilio Bonifazi
Grosseto calcio, sindaco Bonifazi: <<Comune impegnato a verificare tutte le possibilità>>.
<<Accuse di Camilli semplicemente ridicole. Lo abbiamo trattato con i guanti bianchi e investito oltre 5 milioni di euro più la manutenzione annua, non spiccioli, sullo stadio. Se ne va per altre ragioni. Purtroppo tanta preoccupazione in città non l’ho vista nemmeno per le aziende storiche che chiudono e licenziano. L’amministrazione comunale sta lavorando da settimane per individuare un percorso in grado di salvaguardare il futuro calcistico del Grosseto. Come abbiamo sempre fatto, e a prescindere dalle parole del presidente Camilli. La sue dichiarazioni odierne sulle responsabilità comunali e mie personali rispetto a quelle che considero comunque sue scelte legittime di proseguire o meno la propria avventura calcistica grossetana sono semplicemente ridicole. Come penoso è il tentativo di individuare addirittura un’incompatibilità politica tra lui e questa amministrazione. In questi anni lo abbiamo trattato con i guanti bianchi e gli siamo stati grati per i successi che ha costruito. Abbiamo investito oltre 5 milioni di euro sullo stadio…milioni non spiccioli…e non esattamente con il consenso di tutta la città ma dovevamo garantire uno stadio da Serie B. E poi dal 2008 in poi abbiamo speso circa 200mila euro l’anno di manutenzioni. Gli siamo stati vicini in tante iniziative e abbiamo chiesto solo che firmasse una convenzione per la gestione dell’impiantistica come fanno tutte le altre società sportive cittadine, eppure scatenando le sue ire. Le delusioni dovute alle inchieste, il calo di spettatori allo stadio e un mondo del calcio che peggiora di giorno in giorno non solo a Grosseto lo hanno spinto ad una decisione che ventilava da tempo. Questa è la verità e lo capisco. Ma la richiesta che il Comune facesse da mediatore, l’ho già detto pubblicamente rispondendo proprio a Camilli nei giorni scorsi, non stava nelle cose. Semplicemente non è il nostro ruolo. Se qualcuno fosse stato interessato avrebbe chiesto un incontro alla società e preteso di vedere i bilanci che tutti dicono essere sani. Ora, ma solo ora, la palla passa al Comune che sta verificando tutte le strade per dare una possibilità di sopravvivenza al Grosseto calcio, nella speranza che qualcuno si faccia avanti. In tanti chiamano per avere notizie e sono molto preoccupati; una sensibilità davvero diffusa che purtroppo non ho sentito con altrettanta convinzione rispetto alla vicenda di aziende storiche cittadine che stanno chiudendo e mandando a casa centinaia di lavoratori anche in queste ore. Ma si sa…ognuno ha la propria scala di priorità. Quello che è certo è che il Comune e i cittadini di Grosseto non potranno acquistare una società sportiva privata e gestirla. Ma questo penso che lo capiscano davvero tutti>>.
tutto Giusto e Perfetto
Le priorità sono altre!!!
Chi vuole fare calcio lo deve fare senza gravare su Comuni Province e tantomeno forze dell’ordine.
Avanti un altro
Trattato con i guanti bianchi ? Per 15 anni vi ha tolto un peso non indifferente (per l’esattezza 12 anni ?), ha portato gloria alla comunita’; televisione, turismo calcistico, alberghi che dal venerdi’ al sabato ospitavano circa 25 persone, insomma se vogliamo
essere ciechi….. Va bene…, ma non spariamo parole per salvaguardare chissa’ che cosa. Adesso le casse comunali fortunatamente non subiranno oneri; facciamoci al MITICO Carlo Zecchini il mercato settimanale, toglierebbe altri impicci e problemi a tutti.
Sì, trattato con i guanti bianchi, puoi dirlo forte!
La nostra comunità ha contributo fattivamente alla scalata del Grosseto e ha fatto il massimo.
La stessa Banca della Maremma ha messo soldi veri, non chiacchiere.
A Pisa e a Viterbo non hanno fatto altrettanto per lui, garantito!
A parole Camilli voleva fare stadio, impianti sportivi e tanto altro, ma se mi sai indicare con tanto di numero di protocollo qualche suo progetto presentato ufficialmente in Comune…
Gloria, televisione, turismo calcistico, tutto vero, ma fammi capire: non ha forse usato il nome di Grosseto per farsi conoscere? Non è stato un affare reciproco? Tu conoscevi Piero Camilli prima che si avvicinasse al Grifone? Io no.
Non giustifichiamolo più, non lo merita!
Ha affossato VOLUTAMENTE il calcio a Grosseto, cancellando 15 anni di affetto vero che la nostra gente gli ha tributato e mostrato a più riprese, piangendo per lui, beccandosi daspo, difendendolo (con tanto di fiaccolata) nel corso del processo sportivo per Scommessopoli, consentendogli atteggiamenti che altrove non gli avrebbero mai fatto passare. A Pisa, appena arrivato, gli ultras gli misero una sciarpa al collo e gli dissero: “Ricordatelo: la squadra è tua, ma il nome Pisa è nostro!”. Capito la differenza?
Se pensi che il Comune goda per questa situazione sei davvero prevenuto, perché, nonostante le problematiche avute, il ritorno d’immagine per la nostra amministrazione durante gli anni d’oro di Camilli è stato grande e Bonifazi l’ha sempre riconosciuto.
Facile, poi, scrivere una lettera (più o meno come quelle degli anni precedenti) il 10 giugno, a meno di tre settimane dall’iscrizione e aspettarsi che il Comune trovi soluzioni, eh!
Chi doveva trovare Bonifazi?
La squadra di calcio cittadina era una srl, di proprietà della famiglia Camilli e stava a Piero Camilli vendere per tempo.
Non l’ha mai voluto fare, ora è chiaro.
Si saranno avvicinati anche dei banditi, non ne dubito, ma le persone portate da Bonifazi a Camilli nel corso degli anni, gente come Mansi, Tipa (ColleMassari) e Bacci (industriale fiorentino, presidente della Lucchese), non era forse affidabile?
Hai ragione, essere ciechi non fa vedere la realtà delle cose.
Se non te ne sei accorto, però, Grosseto è sparito dal calcio professionistico, dopo un’agonia durata quattro stagioni.
Credimi, è così.
Non sono mai stato pro o contro Camilli, ma con questa risposta mi hai tolto le parole di bocca. Condivido tutto! Sulle maglie il Grosseto portava il Marchio ILCO e non di altri sponsor perché voleva figurare solo lui. Lui se suonava e se le cantava
Bravo Yuri, dopo questa risposta la stima che ho per te è aumentata del 200%. D’accordo tutto quello che ci ha dato, ma non difendiamo l’indifendibile.