Calcio
Esclusiva Gs – Iovino: “Bilancio a posto e futuro assicurato grazie a Camilli”
Grosseto. Arrivato in silenzio proprio durante l’infuocata estate che stava per consegnare il Grosseto a una nuova proprietà, Bruno Iovino si sta facendo apprezzare per la competenza e la capacità con cui sta svolgendo il suo ruolo di direttore generale. Dunque, approfittando della sua presenza alla conferenza stampa di mister Silva, gli abbiamo chiesto di rilasciarci un’intervista per conoscerlo meglio e per farlo conoscere anche a tutti voi lettori di Gs.
Allora, direttore, come giudica il suo bilancio personale di questi sette mesi a Grosseto?
<<Direi che si tratta di un bilancio più che positivo. Venendo qua, il 21 agosto scorso, mi sono assunto delle responsabilità e l’ho fatto tra lo scetticismo di alcuni addetti ai lavori, miei conoscenti, che mi hanno pronosticato vita breve con Camilli. Il classico avvertimento che non sarei arrivato a mangiare neppure il panettone natalizio, invece sono ancora qui e mi appresto a festeggiare la Pasqua. Battute a parte, Camilli è sì un vulcano, pertanto con lui ci sta di essere esonerati più facilmente che con altri, ma la cosa non mi preoccupa. Con lui ho un rapporto professionale molto buono. Gli dico sempre quello che penso e ci confrontiamo nel massimo rispetto reciproco. Insomma, con lui mi sto trovando bene, forse perché ero abituato ad ambienti societari e di tifo assai più difficili. In questo senso, l’ambiente grossetano è buono, anche se si può fare di più>>.
E che bilancio di questi sette mesi pensa si possa trarre per la squadra e il club?
<<Beh, non si può rispondere compiutamente alla sua domanda senza ricordare a chi ci legge che abbiamo agito in una situazione di emergenza vera. D’altronde, la società stava per passare di mano e il ripensamento di Camilli sul filo di lana mi ha consentito di venire qui. Per fortuna, nonostante il poco tempo a disposizione per organizzare la stagione, ho potuto fare affidamento su una struttura già esistente, composta da dirigenti e collaboratori capaci. Grazie a loro è stata affrontata e superata l’emergenza iniziale. In tal senso, il bilancio societario è buono, visto che abbiamo creato un gruppo coeso. Devo dire che tra persone perbene e corrette si lavora sempre bene ed è proprio ciò che ho trovato all’interno del club. Il bilancio sul rendimento della squadra, invece, lo lascio volentieri al ds. Tuttavia, anche per lui va detto che eventuali errori sono stati compiuti per l’assoluta emergenza nella quale ha dovuto lavorare all’inizio della stagione, pertanto escluderei responsabilità personali>>.
Cosa è cambiato complessivamente da quando lei è arrivato qua?
<<Credo che sia cambiato o che stia cambiando il modo di percepire la società. Mi è stato detto che prima che io arrivassi c’erano state alcune incomprensioni tra le varie parti. Per questo, non appena ho messo piede in città ho chiesto a Manuel Pifferi, lo “slo” del Grosseto, di mettermi in contatto con la tifoseria, perché quest’ultima è un patrimonio da non disperdere. Proprio per il grande rispetto che ho verso i tifosi ho fatto di tutto per garantire l’apertura dello Zecchini, in quel momento chiuso perché senza il nulla-osta dell’Osservatorio. Ho ottenuto l’apertura dell’impianto giusto in tempo per iniziare il campionato e questo ha dato il via alla nostra stagione agonistica. Subito dopo aver incontrato i sostenitori unionisti, ho incontrato i dirigenti e i collaboratori del club. Per quello che riguarda la stampa, al contrario, non ho potuto mettere in atto ciò che desideravo, perché la proprietà mi ha informato che non avrei potuto accreditare alcuni giornalisti per i motivi che tutti conoscono, ma che io fino a quel momento ignoravo. Grazie alla volontà di Camilli, poi, sono riuscito a far sottoscrivere la famosa convenzione tra Comune e Us Grosseto e ho favorito varie iniziative sociali (Porta un amico allo stadio, Il Natale dello sportivo, No al razzismo, l’8 marzo festeggiato con l’ingresso gratuito delle donne allo Zecchini, ecc.). A Pasqua penso che proporremo un’altra iniziativa sociale, ma già domani sera, come sa, ci saranno 300 ragazzini dei vari settori giovanili unionisti e provinciali che verranno allo stadio per sfilare contro il razzismo. Sto provando anche a rendere quanto più trasparenti possibili le conferenze stampa, dove sono intervenuto di persona per spiegare alcuni fatti o per smentire notizie. Insomma, c’ho messo la faccia in nome e per conto del club che, grazie a Camilli, mi onoro di rappresentare>>.
Come mai ci sono stati così tanti errori ed episodi contrari al Grosseto? Solo sfortuna?
<<Concordo sul fatto che nel corso di questo campionato gli episodi contrari al Grosseto siano stati molti, ma penso che si debba parlare di sfortuna e nulla più. Dobbiamo accettarlo, perché come i giocatori sbagliano, anche le terne possono commettere errori, talvolta persino clamorosi, ma sicuramente in buona fede. Infatti, se pensassi o avessi prova che i ripetuti episodi sfortunati che hanno finito per danneggiare il Grosseto fossero frutto di un preciso disegno o di malafede mi comporterei in un certo modo. Inoltre, se mi accorgessi che l’ambiente calcistico è basato sulla malafede non potrei più viverci, ma, lo ripeto, non è così>>.
Non è che il Grosseto paga la guerra in atto tra Camilli e Macalli?
<<Non credo proprio. Non c’è nessuna guerra in atto. Tra l’altro, il pensiero di Camilli su certi meccanismi che regolano la Lega Pro è roba di vecchia data. Al limite, poi, si tratta di vari club che si stanno contrapponendo alla Lega Pro presieduta da Macalli, dunque nessuna contrapposizione personale. Tuttavia, e questo è il mio pensiero, la Lega Pro e i vari club in questo momento non stanno offrendo un’immagine edificante di loro stessi verso l’esterno. La verità è che ci sono problemi da affrontare con riforme strutturali, serie e condivise. C’è la necessità di suddivisioni più eque degli introiti televisivi, visto che alla nostra lega arrivano solo le briciole. In Lega Pro c’è bisogno di soldi veri. Nel calcio, poi, ci sarebbe bisogno di applicare anche l’apprendistato, una forma contrattuale che aiuterebbe le società a valorizzare progressivamente e a costi contenuti i giovani calciatori. La nostra lega, poi, non ha i contratti con l’opzione, mentre Serie A e B ce l’hanno. Non mi sembra normale. Non abbiamo neppure uno sponsor unico né un’agenzia di marketing. Abbiamo entrate minime dalla tv. Perché, poi, non consentire ai club di Lega Pro di mandare un giocatore con un primo contratto a farsi le ossa in D, senza svincolarlo per fargli fare esperienza? Se vuole, continuo, ma credo si sia capito quanto ci sia da lavorare per riformare la Lega Pro rendendola appetibile e funzionante>>.
Negli ultimi giorni tra i tifosi grossetani si fa un gran parlare dell’avvenuta ricapitalizzazione societaria. Cosa significa?
<<Le dico subito che la ricapitalizzazione ce la imponeva una norma Figc. In parole povere, era un atto dovuto, soprattutto per mantenere l’equilibrio gestionale. Comunque, era un’operazione che avremmo potuto fare entro il 30 giugno, con tutta calma, invece la proprietà ha deciso di agire anticipatamente e si è frugata in tasca. Mi creda, si tratta di un gesto che ben poche società sono in grado di fare con così largo anticipo. Ad oggi, non penso che, compreso il Grosseto, ci siano più di cinque club che abbiano ricapitalizzato anticipatamente. In soldoni, agire per tempo è segno di programmazione societaria, con o senza direttore generale. Di fatto, entro il 30 giugno basterà presentare fideiussione e quota di iscrizione, perché il club come bilancio è posto, avendo già ottemperato a quanto dovuto. Alla faccia della proprietà disinteressata… Questi sono fatti concreti, non chiacchiere>>.
Come vede realmente Camilli?
<<Sono sincero, Piero Camilli mi ricorda moltissimo grandi presidenti come Anconetani, Rozzi, Sibilia, Massimino o Iurlano. Tanto con loro che con lui bastava e basta una stretta di mano. Ho affrontato questa sfida proprio perché sono un uomo all’antica, cui è sufficiente una stretta di mano, tipico gesto tra persone che hanno una sola parola>>.
Le piacerebbe rimanere a Grosseto?
<<Intanto ho un impegno morale e giuridico fino al 30 giugno. Dopo tale data, se a Camilli sarà piaciuto il mio impegno, deciderà se riconfermarmi nella massima libertà, in caso contrario rimarremo in buoni rapporti. Ovviamente, mi farebbe piacere rimanere qui>>.
Il Grosseto, invece, la prossima stagione da dove ripartirà?
<<Di certo dalla possibilità di utilizzare impianti sportivi fino al 2017, proprio grazie alla famosa convenzione. C’è, poi, come spiegato, l’iscrizione già predisposta. In altre parole, resterà solo da sapere come vorrà ripartire Camilli. Il problema, però, è che uno come il patron unionista non potrà continuare a rimetterci 2 milioni e mezzo di euro per la semplice gestione, perché si parla di una grossa cifra, non di noccioline. Camilli non è come Zamparini, che a Palermo ha potuto investire sul territorio in cambio della proprietà dei rosanero a certi livelli. Infatti, è innegabile che l’ex-presidente biancorosso abbia sempre investito nel Grosseto solo per il grande affetto che lo lega alla città, cui ricollega tanti ricordi giovanili. Camilli qua non ha un riscontro economico e questo dimostra quanto lui voglia bene al club biancorosso e alla città stessa. Credo che Grosseto e la tifoseria unionista dovrebbero essere più vicini al patron, perché se lo merita. Stiamo parlando di un imprenditore vero, di spessore. Non ce ne sono tanti come lui in giro. Il calcio che conta è arrivato qui solo grazie a Camilli>>.
Vuole chiudere questa lunga chiacchierata con un messaggio particolare?
<<Sì, volentieri. Innanzitutto ringrazio tutti i dirigenti, a partire dall’amministratore unico, Luciano Cafaro, tutti i collaboratori, la segretaria, l’addetta stampa, i magazzinieri, insomma, davvero tutti per la collaborazione offertami. Approfitto, poi, per mandare un saluto speciale alla tifoseria biancorossa, ricordandole che sono disponibilissimo. Infine, mi consenta un’esortazione rivolta a tutto l’ambiente: per il bene del Grosseto, cerchiamo di remare uniti verso la stessa direzione. Ovviamente, la speranza è che le cose vadano sempre meglio>>.
grandeeeeeeeeeeeeeeeee
Tutto bello, tutto vero, magari ora spendere un qualcosa per il campo sarebbe cosa gradita….
in erba sintetica manutenzione la metà , il futuro è questo anche se io preferisco un bel manto erboso
col sintetico si vinceva 5-1 ieri sera – i nostri penalizzati, soprattutto il Torro – Grosseto ultimo in casa, pensate che invece in trasferta solo teramo ascoli e pisa vanno molto bene (23 punti ed oltre), poi noi siamo nel gruppo tra 18 e 16 punti, come la reggiana che farà i playoff – è una provocazione: giochiamo in via australia, o a paganico, dunque….
Leggo cifre di 2 milioni e mezzo di euro, ma per un campionato da fa schifo cosi’ ci vuole sta cifra? Secondo me si poteva fare di meglio con tutti sti soldi. Per quanto riguarda lo sforzo di Camilli nel frugarsi in tasca io lo vedo come una situazione obbligata per la situazione attuale. Mi dispiace, ma vedendo quello che succede a Parma, con indagati, sento parlare di bancarotta fraudolenta, presidente in carcere, Camilli mica e’ in quel modo, ha le sue aziende, la sua famiglia, l’integrita’ e’ sacra e radicata nel suo essere.
solo un milione e mezzo per la ricapitalizzazione quindi
La ricapitalizzazione un milione e mezzo, certo.