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Boxe: parte l’avventura di Giorgetti e Cocolos ai Campionati Italiani Elite
Alla 92° edizione dei Campionati Italiani Elite di pugilato di Gallipoli sarà presente anche la Fight Gym di Grosseto. Da stasera all’8 dicembre l’associazione sportiva del presidente Raffi cercherà di tornare a casa con qualche trofeo. Sul ring saliranno le stelle allenate dal maestro Raffaele D’Amico, ovvero Paul Constantin Cocolos nei 64 chili e Simone Giorgetti nei 69 chili che, vincendo i campionati regionali, hanno permesso alla Fight Gym di classificarsi al primo posto e a loro stessi di rappresentare la Toscana al più importante appuntamento della Federazione pugilistica dell’anno. Paul Constantin Cocolos 24 anni, romeno di nascita e grossetano di adozione, ha debuttato nel luglio 2008 a Scansano con una sconfitta prima del limite, che in seguito ha ampiamente riscattato con le sue 33 vittorie, 10 pareggi e 12 sconfitte nei suoi 55 incontri disputati. “E’ il primo anno che partecipo agli assoluti e sono contento di avere questa possibilità – ha detto Cocolos -. E’ il torneo è il torneo più importante che abbia mai fatto ed è per questo che mi sono allenato molto bene, ed ho improntato il mio percorso di crescita affrontando avversari di esperienza”.
Simone Giorgetti 23 anni, grossetano, dopo aver praticato le altre discipline da ring debutta nel pugilato, dopo un forzato riposo di un anno per un infortunio subito, nel novembre 2013. Dopo i primi tre incontri nel settembre 2014 viene portato in Moldavia dove ha la possibilità di partecipare ad un torneo AIBA con sei nazioni presenti con i loro massimi esponenti e si aggiudicala medaglia d’oro. Partecipa alla fase regionale degli assoluti e si aggiudica il podio più alto con una splendida finale contro il bravo Pistoiese Marco Papasidero. Si presenta agli assoluti con 8 incontri di pugilato tutti vinti. “Non pensavo di raggiungere questi risultati ma mi sono sempre allenato al meglio dando il massimo e la determinazione vince sempre – ha detto Giorgetti – ho combattuto dì muay thai dai diciotto anni fino ai ventuno, passando poi al k1 e alla Kick boxing, penso che il pugilato sia comunque la disciplina che ti insegna a combattere, sicuramente vi è più strategia. Qualcuno paragona un match di pugilato ad una partita a scacchi e sono d’accordo”. Simone nell’occasione ha voluto precisare: “Il merito non è solo mio poiché sono affiancato comunque da un team di professionisti come il mio maestro Raffele D amico e un grande istruttore come Giulio Bovicelli, senza le dritte giuste la sola determinazione non sarebbe bastata e voglio ringraziare le persone che credono in me con cui lotto ogni giorno come la mia famiglia e i miei amici o “fratelli non di sangue” dando atto che privo del loro solido appoggio e aiuto nei sacrifici non sarebbe stata la solita cosa”.