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Calcio

Inchiesta GS: i mali del settore giovanile dell’US Grosseto (prima parte)

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GROSSETO. È iniziata decisamente non bene, per non dire male la stagione delle squadre del settore giovanile dell’Us Grosseto.
Abbiamo provato a capire quale siano i mali che attanagliano le squadre dei piccoli biancorossi, con problematiche che arrivano alcune dal passato, ma altre sono recentissime.

PROGRAMMAZIONE. Impossibile programmare e dare vita ad un progetto con obiettivi medio lunghi. Questa è la principale verità. Calcoliamo tutti che fino ad agosto non si sapeva quale fosse il futuro della società unionista; anzi un punto fermo c’era. In caso di passaggio di quote come si era quasi verificato sarebbe potuto tornare in auge il gruppo che al momento gestisce l’Invicta Grosseto.
Questo è un elemento ben chiaro. E allora la domanda viene chiara: come si fa a programmare senza avere alcuna certezza del futuro? Come si fa a contattare i ragazzi più interessanti della provincia senza sapere cosa proporre?

LOTTE E CONTRAPPOSIZIONI. Uno dei nostri grandi mali che riguardano il settore giovanile è la mancanza di collaborazione tra società. Diciamocelo in faccia: le dirigenze si fanno la guarra tra di loro per accaparrarsi i piccoli della scuola calcio per le quote di iscrizione, che al momento costituiscono fonte di incassi e di guadagni.
Una specie di vera  e propria “mercanzia” dove tutto è lecito e permesso,  naturalmente condito da promesse e progetti faraonici. E propria la mancanza di questa coesione che fa coltivare a tutti il proprio orticello non fa crescere il nostro calcio.

PROFESSIONALITÀ. La mancanza di figure professionali o meglio professionistiche è un altro aspetto importante. Il dirigente come capita in tutte le società dilettantistiche è incarnato nella figura del genitore che segue per passione (magari…) il figlio correre e divertirsi, o almeno questi sarebbero gli aspetti migliori.
Tutto ciò non può accadere in una società dove si cerca di fare del professionismo. È vero che per avere dirigenti che fanno quello di mestiere ci vogliono risorse, e al momento nel mondo del calcio ce ne sono davvero veramente  poche.
Ci provò sempre con il Grosseto, la gestione “Ciarpi” che fece arrivare un guru del calcio giovanile toscano, quale era Piccinetti, ma anche lui riuscì miseramente nel suo intento.

Fine prima parte….

Giornalista pubblicista dal 2010, è uno degli editori/fondatori della testata giornalistica on-line Grossetosport, all'interno della quale ricopre il ruolo di direttore responsabile. E' altresì il responsabile dei campionati di Promozione e Seconda Categoria, nonché un esperto di calciomercato.

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I problemi in effetti sono quelli elencati nell’articolo, non si capisce però, per quale motivo vi sono persone che prendono la responsabilità del settore giovanile, e poi fanno poco per risolvere tali situazioni. Bisogna che Camilli capisca di investire risorse per prendere il meglio della dirigenza e nelle strutture campi ed altro e non dire che tutto va bene e continuare in questo modo. Bisogna mettere il presidente nelle condizioni di fare delle scelte e non di correre ai suoi ordini e se necessario andare via.

Secondo il mio parere invece quanto parlate di mancanza di collaborazione con le società dilettantistiche, la colpa non è tutta loro basta vedere “allenatori” che si portano dietro i loro ragazzi (telefonando ai genitori e non alla società) come dote e non in base alla capacità, i dirigenti dilettanti lo fanno per passione oppure per far giocare il figlio ma sempre a gratis, fare il dirigente nel professionismo è gratis?.
Come mai il Grosseto ogni anno cambia il campo dove giocare o allenarsi?
Quanti soldi sono stati dati dalla Federazione per il settore giovanile e quanti sono stati spesi per quel settore?
Le società dilettantistiche sopravvivono con la scuola calcio o attraverso le sagre perché se aspettassero qualche centesimo dal Grosseto per i ragazzi che prendono avrebbero già chiuso

quelli che portano via i giocatori che allenano in altre squadre è un tranello in cui cadono molti genitori nella speranza caro giovanni di un contratto per i loro figli.in riferimento alla lotta e alle contrapposizioni
tra le società questa avviene per l’assoluta debolezza dell’unione sportiva grosseto. io molti allenatori che allenano i ragazzi che conosco farei fare un piccolo esame : stoppare e calciare ecc.ci sono allenatori che hanno giocato in terza o al massimo in seconda categoria e io credo che tranne casi che ci sono e come ci sono, possono insegnare poco. i risultati disastrosi di molte squadre lo stanno a dimostrare

volevo altresì raccontare che nei campi estivi organizzati dalle società di serie a che di solito durano una settimana in quelli organizzati dal milan di solito un giorno della settimana viene a fare visita l’ad del milan
adriano galliani.potete immaginare la soddisfazione dei ragazzi. così dovrebbe funzionare un settore giovanile non come quello di grosseto dove sicuramente il presidente non è mai stato a vedere una partita

Ok, all’ US GROSSETO, e’ tutto sbagliato, però quest’anno la Fiorentina ha preso due giocatori, strana questa cosa, di contro dove la Fiorentina sponsorizza il settore giovanile, con tanto di striscioni e maglie, non ha preso nessuno, l’Empoli era con il Ribolla giocatori presi 0 ovo, il Milan è a Paganico, giocatori presi 0 ovo.

Piede mi sembra tu abbia dato dati corretti (a parte che 1 dei 2 a rinunciato ed è rimasto nel grifone)
Ricordate che stiamo parlando soprattutto di ragazzi

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