Calcio
Casottomarina: per il settore giovanile, programmi all’avanguardia per la prevenzione degli infortuni e crescita atletica, curati dal fisioterapista Matteo D’Angella.
La società grossetana, prova a fare un ulteriore salto di qualità e come affermato dal responsabile Lorenzo Scaccia poco tempo fa ai microfoni di GS, continua ad investire sul settore giovanile. Lo fa inserendo una figura di prestigio, quale il fisioterapista Matteo D’Angella. Obiettivo, dotarsi di strumenti medico scientifici all’avanguardia nella prevenzione degli infortuni e per la crescita atletica dei propri ragazzi. Un metodo di lavoro adottato soltanto da alcuni settori giovanili professionistici. Per saperne di più, siamo andati a trovare Matteo D’Angella e con lui abbiamo scambiato due parole.
Allora, Matteo già collabori con la società del Casotto per il recupero degli infortunati ormai da due anni. Quest’anno l’obiettivo che vi siete fissati è ancora più ambizioso e la società ha ritenuto di puntare sulla tua collaborazione professionale, per continuare a crescere, soprattutto in ambito giovanile.
<<In questi due anni, il nostro rapporto si era limitato ad una collaborazione per il recupero dei giocatori infortunati. In questo periodo abbiamo potuto conoscerci e abbiamo gettato le basi per una collaborazione più ambiziosa, predisponendo un progetto, che coinvolgerà tutte le squadre del settore giovanile e si estenderà alla prima squadra. Come accennavi tu, il progetto ha come obiettivo la prevenzione degli infortuni e l’ausilio per i tecnici delle squadre, di poter monitorare la crescita atletica dei ragazzi che hanno nelle rispettive rose. Sono grato alla società del Casotto Marina che mi ha offerto di svolgere questo lavoro>>.
Partiamo con la gestione degli infortuni, per quanto riguarda l’aspetto ortopedico e gli interventi, con chi collabori?
<<Sotto l’aspetto medico, mi appoggio a quelle che sono considerate le figure di riferimento nel campo medico sportivo. Il dott. Franco Merlo, per la parte legamentosa, che opera a Perugia sul ginocchio. Il dott. Perani, per quanto riguarda sempre gli infortuni al ginocchio, anche se ultimamente interviene molto anche alla spalla. Egli opera all’ospedale di Grosseto e a Roma. Infine con il dott. Paolo Dolci, quest’ultimo opera ad Arezzo, Perugia, Firenze e Bologna. La scelta di collaborare con questi dottori è avvenuta per motivi molto semplici, oltre al loro modo di operare, che li colloca in campo sportivo ai più alti livelli di efficienza, gli stessi, si avvalgono di equipe molto valide che permettono di avere situazioni migliori dal mio punto di vista post operatorio, particolare questo, che per un fisioterapista è fondamentale. Trattandosi, come in questo caso di atleti che arrivano da società di calcio, l’obiettivo è quello di restituire l’atleta al campo, nel modo migliore sul piano dell’integrità fisico/atletica e nel minor tempo possibile.>>
Possiamo ricordare che tu hai collaborato anche con il Grosseto, nello staff Medico del dott. Edoardo Laiolo ed insieme al professor Sebastiano Zuppardo. Con loro hai condiviso e maturato esperienze importanti, che vi hanno portato a presentare alcuni lavori, anche in particolari simposi, come il Congresso Internazionale di Riabilitazione sportiva e Traumatologia, organizzato dal gruppo medico Isokinetic e sotto l’egida della Fifa. Tutto sotto gli occhi del mondo del calcio professionistico europeo. Cosa ti ha spinto a metterti a disposizione di una società dilettantistica?
<< Posso dire che in effetti, sia un caso raro. Non il fatto che mi metta a disposizione di una società dilettantistica, ma piuttosto che loro mi abbiano voluto con se. Non è facile far comprendere il reale valore che sta dietro ad un lavoro serio e basato su metodi scientifici, per la prevenzione degli infortuni e monitoraggio della crescita degli atleti. Non lo è in ambito professionistico, figuriamoci in quello dilettante. Ed è per questo che ho voluto accettare, proprio per la voglia dimostrata dalla società, di fare un salto di qualità ulteriore, affiancandomi al lavoro svolto da tecnici e dirigenti, con i propri atleti sul campo>>.
Entrando nello specifico, quale sarà il lavoro da fare?
<<L’obiettivo, è quello di valutare e seguire gli atleti, già durante la preparazione di inizio stagione, con gli allenatori delle varie squadre. Sarà un lavoro che prenderà in considerazione anche le problematiche che sono state riscontrate durante l’anno passato, sul singolo individuo. Inoltre grazie anche all’ausilio di un’apparecchiatura, dotata di un software, mi consentirà anche di lavorare sotto un punto di vista atletico. Saremo in grado così, di valutare ogni singolo giocatore, sul piano della resistenza, della forza e altri parametri. Dall’incrocio dei dati raccolti ottenuti, avremo modo di lavorare in maniera specifica su ognuno di loro. Il passaggio successivo sarà legato al lavoro in campo, in quanto ogni atleta ha necessità diverse in virtù del ruolo che ricopre>>.
Visto che si svolgerà prevalentemente con soggetti giovani, capire se i carichi di lavoro predisposti sono corretti, sarà molto importante?
<< Sì, sarà un lavoro delicato e di ausilio ai tecnici che avranno modo così di valutare correttamente se i carichi di lavoro da loro predisposti sono quelli appropriati. Quest’ultimo aspetto, è troppo spesso trascurato e costringe sovente moltissimi atleti a periodi di stop, per il manifestarsi di dolori muscolari scheletrici. In molti casi liquidati troppo velocemente come conseguenti del fattore “crescita”, quando invece, molto spesso, vanno ricercati in una errata educazione motoria. In alcuni casi, questi problemi, possono portare anche a non consentire una adeguata espressione tecnica dell’atleta. Ricordiamoci che lavoriamo con ragazzi dai 14 anni in su e che la crescita fisica, impone un’attenzione particolare nei loro confronti. Anche la Fifa ha posto attenzione a ciò, proponendo l’adozione proprio ai settori giovanili dell’11 plus, un programma di esercizi funzionali, da inserire per non più di venti minuti all’interno dei normali allenamenti. Da riscontri effettuati dalla stessa Fifa, dove adottati, hanno consentito la riduzione del 60% degli infortuni>>.
Quindi un lavoro che ti consentirà di immagazzinare dati medici scientifici per ulteriori sviluppi?
<<Esatto. Questo tipo di collaborazione, mi consentirà di raccogliere dati, che saranno comunque oggetto di valutazione, allo scopo di creare una casistica, che nel tempo possa offrire riscontri e basi tecnico scientifiche, per interventi sempre più mirati e qualificati. L’importanza di una tematica quale la traumatologia sportiva negli adolescenti è legata anche da un sempre maggiore abbassamento dell’età di atleti soggetti a lesioni. Fino a qualche anno fa, ad esempio, lesioni al crociato era possibile riscontrarle a 18 – 20 anni, mentre adesso si riscontrano casi già a partire dai 13- 14 anni. Una delle cause di questo fenomeno, è da ricercare nell’innalzamento del livello tecnico-tattico e anche alla maggiore velocità di gioco. L’unico modo per porre un freno, è quello di adottare tecniche di prevenzione ed una corretta esecuzione di una buona attività funzionale>>.
Complimenti ìììì I ragazzi davanti a tutto. Altro che coppe o coppette tanta roba veramente .Bravi davvero
La società casotto marina è diventata la più seria della provincia ,vero spirito del dilettantismo, ippi cagnara sbagnando si i MPARA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Caro bravo,non so quanto tu sia ironico o sincero. Posso garantirti essendo nel calcio da molti anni che chi ha in mano le sorti di quella società sta lavorando correttamente,in modo pulito. La trasparenza è totale, passano dalle società per chiedere ragazzi per completare le rose (almeno con noi si comportano cosi) senza illudere nessuno o vendere fumo. Io li ammiro per lo spirito e l’impegno profuso.