Calcio
Non si placa l’eco per la notizia della squalifica di Buso, Intervista al mister
Sabato scorso quando abbiamo acceso la miccia, non sapevamo dove la notizia sarebbe potuta arrivare. Il clamore della squalifica di Claudio Buso, allenatore del Casotto Marina, militante nel campionato Giovanissimi, non conosce sosta e francamente non ci stupisce. Anzi, ci vede osservatori attenti di una dinamica che solo il buon senso avrebbe potuto evitare. Già, quel buonsenso che evidentemente non ha accompagnato l’arbitro nel momento della stesura del referto e che ha indotto in errore un giudice sportivo. Figura quest’ultima ormai limitata ed ingessata a confezionare verdetti, applicando le regole al suono di una sola campana. Ruolo quest’ultimo che cozza con la richiesta ai vari soggetti in campo, di assumersi le responsabilità del caso, nel momento del bisogno. Esattamente quello che ha ritenuto di fare Claudio Buso, intervenendo fuori dagli schemi arrugginiti di una federazione sempre più autoreferenziale e poco incline ai cambiamenti. Proprio stamani in un colloquio telefonico con il mister, facevamo il punto della situazione per vedere come si stesse evolvendo la cosa, ormai chiamato a destra e manca per raccontare dell’accaduto: dal Veneto, terra di origine di suo babbo, a tutte le principali testate giornalistiche nazionali più importanti, per arrivare anche nella Repubblica di San Marino. Ma è di poco fa la notizia secondo la quale due parlamentari avrebbero presentato una interrogazione sull’accaduto. Ebbene, i deputati Gelli e Anzaldi del Pd, hanno chiesto al ministro dello Sport se sia suo intendimento avviare una ispezione su quanto accaduto e quali azioni intenda intraprendere per valorizzare il gesto compiuto da Buso.
Allora Claudio, ti aspettavi tutto questo clamore sulla vicenda?
<<No, ma spero che possa servire per affrontare problemi che spesso si fa finta che non esistano.>>
Tipo?
<<Come il fatto che viene chiesto agli allenatori e alle società di aggiornarsi, con corsi di pronto soccorso, uso del defibrillatore ed altro. Ma mi chiedo: quanti sono gli arbitri che hanno svolto un corso certificato di primo soccorso? Mentre io ero in campo e mettevo in pratica le regole che mi hanno insegnato nel corso che ho svolto e controllavo le funzioni vitali del ragazzo, sentivo ripetermi che non ero stato autorizzato e che dovevo uscire dal campo. Molto probabilmente se lo stesso avesse svolto tale corso, si sarebbe accorto da subito che il mio entrare senza autorizzazione era superfluo rispetto al fatto che stava accadendo e che il mio agire era solo di buon senso>>
Sappiamo che la tua società, il Casotto pescatori Marina, ha presentato ricorso, cosa ti aspetti?
<<Sì, la società per la quale sono tesserato, ha presentato ricorso alla squalifica, ma francamente non so cosa aspettarmi. Non mi stupirei se mi aumentassero la squalifica, anche se spero che leggendo il referto del pronto soccorso, si faccia chiarezza sulla situazione in questione. Perchè tutto era meno che un nomale scontro di gioco e ritengo di aver svolto quello che mi viene richiesto a tutela dei ragazzi che vanno in campo>>
Solo colpa dell’arbitro?
<<Francamente credo che loro siano spesso i primi a subire scelte sbagliate, in queste categorie spesso vengono buttati giovani allo sbaraglio, valutare situazioni come quella di cui stiamo parlando, occorre esperienza e preparazione. Credo che in questo anche l’Aia sia costretta essendo a corto di organico a buttare nella mischia troppo presto questi ragazzi. Mi auguro che questo possa servire per aprire una riflessione su un problema estremamente delicato, che va oltre la normale partita di pallone, ne va dell’incolumita dei tesserati.>>
Ti è mai capitato di soccorrere un arbitro?
<<Sì, anche recentemente, durante la partita Casotto Marina- Invicta del 26 ottobre scorso. Il fatto curioso è che in quella circostanza, soccorsi il direttore di gara, entrando in campo senza essere stato autorizzato, ma si vede che comprese il fatto e non fui squalificato, anzi l’osservatore degli arbitri presente all’incontro mi ringraziò per l’intervento>>.
A noi non rimane che salutare Buso e ringraziarlo per la disponibilità, in attesa degli sviluppi del ricorso presentato.