Calcio
Esclusiva Gs – Delvecchio: “Ecco perché ho rescisso”
Grosseto. Stavolta è proprio finita. L’avventura di Gennaro Delvecchio al Grosseto è durata una stagione e mezza e si è conclusa improvvisamente ieri pomeriggio, quando, verso le 16, l’ormai ex-capitano biancorosso ha siglato la rescissione consensuale del contratto. Un gesto che ha lasciato libero al suo destino il calciatore, facendo al contempo risparmiare diversi soldi al club grossetano. Una fine improvvisa, ma non sorprendente, perché ormai da diverse settimane il giocatore, preso da seri problemi personali, aveva iniziato a domandarsi se fosse giusto o meno continuare col Grifone. Ad ogni modo, in esclusiva per i lettori di Gs, Delvecchio ci ha rilasciato questa intervista per spiegare i motivi della sua decisione e per salutare la piazza.
Allora, Gennaro, ci siamo: questa volta è vero, lasci il Grosseto. E’ un addio o un arrivederci?
<<Innanzitutto, direi che lascio col sorriso, perché parallelamente alla mia militanza in biancorosso, ho vissuto un anno e mezzo fantastico in questa città in compagnia della mia famiglia. Nella vita, poi, non si sa mai e chissà che in futuro io non possa tornare qui, magari sotto altre vesti. Sinceramente, mi piacerebbe un sacco. Qui, poi, ho trovato amicizie vere che continueranno aldilà di tutto>>.
Parlando del tuo addio, Camilli ha avuto parole d’elogio nei tuoi confronti. Che ne pensi?
<<Sì, lo so, me l’hanno riferito. È una cosa che mi ha inorgoglito. Con lui ho avuto un gran rapporto e non posso che ricambiare tutte le cose positive che ha detto di me. Sono particolarmente orgoglioso, però, che abbia detto che vorrebbe rincontrarmi professionalmente anche in futuro. Insomma, sono doppiamente felice per gli attestati di stima ricevuti da Camilli e dalla gente di Grosseto>>.
Quali sono i reali motivi che ti hanno portato alla rescissione?
<<Sono soprattutto seri motivi personali. Ci sono stati anche altri piccoli motivi, ma, lo ripeto, si è trattato essenzialmente di una scelta di vita inderogabile. In società sono stati fantastici e mi sono venuti incontro. Io, però, sono stato altrettanto corretto verso il club>>.
Con la tua partenza, pensi che il Grosseto si sia indebolito?
<<No, perché? In fin dei conti, a centrocampo ci sono tante scelte di qualità. Sono certo che il mister troverà le soluzioni migliori per sostituirmi. Visti i numeri, poi, se c’è un punto debole in questa squadra non è certo il centrocampo, ma l’attacco>>.
A proposito di Cuccureddu: si vocifera che uno dei motivi per i quali hai rescisso sia stato un acceso battibecco con l’allenatore unionista. Cosa puoi dirci in merito?
<<Ah, ah, ah! Assolutamente no! Ti dirò di più: nonostante che ci siamo conosciuti da pochi giorni, col mister ho avuto un rapporto spettacolare. Ci siamo parlati apertamente e con grande complicità fin dal suo arrivo. Il nostro dialogo è stato straordinario, te lo garantisco. Lui stesso è una persona straordinaria, che con non conoscevo e che ho avuto la fortuna di conoscere. Ieri sera, tanto per dirtene una, sono stato a cena con lui e con il suo staff. È stata una bella serata, di quelle che porti dentro. In frangenti come quelli si creano rapporti che vanno oltre il calcio. Comunque, le chiacchiere non veritiere ci sono sempre state intorno al mondo del calcio, per cui non vale la pena prendersela. I fatti sono quelli che ti ho raccontato io. Il resto non conta>>.
Nell’immediato cosa pensi di fare?
<<Per prima cosa, devo mettermi a posto fisicamente, perché il guaio alla caviglia è un po’ che mi perseguita. Tale problema, seppur piccolo, è uno dei motivi che, insieme ai problemi personali, mi ha portato a rescindere. Dunque, come ho detto, ora mi metterò a posto fisicamente e passerò il Natale a casa, con i miei cari, soprattutto con mio padre, al quale sono legato da un rapporto speciale. A gennaio, poi, vedremo se qualche società mi proporrà qualcosa fino a giugno. L’ideale sarebbe un club vicino casa (Bari o Barletta? Ndr)>>.
Per il futuro, invece, hai in mente qualcosa?
<<Diciamo che attualmente mi interessa di più arrivare fino a giugno. Una volta terminata la stagione, poi, deciderò se intraprendere la carriera di allenatore o quella di direttore sportivo. Mi piacciono entrambi i ruoli, ma sono molto indeciso su quale scegliere. È chiaro, però, che resterò nel mondo del calcio>>.
Mancano soltanto due giornate al termine del girone d’andata. Dove può arrivare o a cosa può aspirare il Grifone?
<<Credo che il Grosseto debba e possa puntare a raggiungere i play-off, con autorevolezza e convinzione. C’è un organico all’altezza. Nessuno ci ha mai messo davvero sotto. Tutti lo sanno e lo riconoscono. Dunque, con questi presupposti l’obiettivo deve essere per forza quello di entrare nelle prime nove. Logicamente, se, come sono certo, verrà rinforzata la rosa attuale attraverso acquisti di qualità, una volta nei play-off saranno le avversarie a doversi preoccupare di una squadra come questa. I grattacapi saranno per gli altri, sono pronto a scommetterci>>.
Siamo ai saluti finali.
<<Rinnovo il saluto a tutti i miei amici di Grosseto e ne mando uno speciale ai ragazzi della Curva Nord. Alcuni di loro li ho salutati personalmente al telefono tra ieri e oggi. Visto, poi, che ho avuto l’onore di essere il capitano di questa squadra, un saluto particolare va a tutte le persone che amano davvero i colori unionisti. A tal proposito, faccio un grande in bocca al lupo a questa piazza, affinché certi sogni si possano realizzare. Infine, visto il periodo, auguro Buon Natale e uno splendido 2014 proprio a tutti quanti. Ciao e…FORZA GROSSETO!>>.
Auguri per tutto Capitano. E grazie per quello che hai fatto e dato al Grosseto. Ed un ricordo alla corsa sotto la Curva Nord mentre di battevi la mano sul petto! Ciao.