Calcio
Bellè: “Sarei rimasto volentieri a Grosseto”
Nel nostro viaggio alla scoperta dei calciatori che hanno indossato la maglia del Grosseto abbiamo incontrato Stefano Bellè (1976), uno dei protagonisti della stagione 2004-05 in biancorosso. Quell’anno la squadra unionista era stata appena promossa in Serie C1 e raggiunse i playoff venendo eliminata in semifinale dal Pavia.
– Nel tuo curriculum spicca uno scudetto vinto con la maglia della Primavera della Lazio nel 1994-95.
Quella era una squadra incredibile: vincemmo lo scudetto davanti a migliaia spettatori contro il Perugia. L’allenatore era Domenico Caso e con me c’erano Nesta, Di Vaio ed il portiere Flavio Roma.
– Con il Grosseto sei sceso in campo in 34 occasioni, mettendo a segno 9 reti. Cosa porti dentro di te di quella stagione?
A Grosseto sono stato benissimo, è stato il mio anno migliore e lo ricordo con affetto sia sul piano sportivo che su quello personale. Ho ricevuto tanto dalla gente. Non volevo andare via e, se fossi rimasto, avrei fatto come Consonni che ha giocato per tanti anni col Grifone. Camilli in quel momento sembrava che volesse mollare ed io, alla fine, accettai l’offerta del Frosinone per avvicinarmi a casa.
– Hai mantenuto i contatti con qualche tuo compagno di squadra?
Sono ancora in contatto con Cipolla e con altri miei ex compagni. Ripeto: è stata una bella stagione e la ricordo con affetto. La cosa più curiosa è stata quella di ritrovarmi con Samuele Bogi dall’altra parte del mondo nel corso del mio viaggio di nozze.
– Come è proseguita la tua attività agonistica dopo aver lasciato il team unionista?
Sono passato al Frosinone, poi sono tornato in Toscana per militare nella Lucchese con l’ex attaccante del Grosseto Zizzari. In seguito mi sono dovuto riavvicinare per motivi personali a casa e sono stato alla Cisco Roma: è iniziata lì la fase calante della mia carriera che si è conclusa la scorsa estate con un’ultima esperienza da allenatore-giocatore.
– Come valuti la tua carriera ed, in particolare, la tua stagione con i torelli maremmani?
Quello è stato un anno incredibile per me: ho segnato nove reti sempre decisive e sarebbero state dieci, se non me ne avessero tolta una per un’autorete. Anche se la mia carriera è stata soddisfacente, mi resta un po’ di rimpianto per aver raccolto meno di quanto fosse nelle mie possibilità.
– Dopo il tuo ritiro hai intrapreso la carriera di tecnico.
Per varie ragioni, ho preferito riavvicinarmi a casa ed ho deciso di intraprendere questa nuova carriera. Sono sempre stato un allenatore dentro di me ed ora alleno in Eccellenza il Francavilla. Peraltro, sono nello stesso girone in cui allena anche l’ex unionista Massimo Epifani.
– Ti piacerebbe tornare a Grosseto?
Spero di tornare a Grosseto e sono contento che i tifosi si ricordino di me. E’ una città che mi manca e sarebbe bello poter allenare un giorno in Maremma.