Calcio
Coppola: mi rivedo in Viviani del Pescara
Alcuni giocatori sono rimasti a Grosseto soltanto una stagione, ma hanno lasciato un ricordo incancellabile nei cuori dei tifosi. Uno di questi è Maurizio Coppola (1965), grintoso centrocampista con una lunga esperienza nella massima serie. A causa di un infortunio non poté esprimersi al meglio in Maremma, ma le poche presenze in biancorosso ne fecero uno dei beniamini dei tifosi in quel 2002-03 che rappresentava la stagione del ritorno tra i professionisti dopo quasi Vent’anni di attesa.
– La tua esperienza in Maremma è stata brevissima, a causa anche di un infortunio.
Nonostante sia stata condizionata da un lungo infortunio, quella con il Grosseto è stata per me una esperienza molto bella. Peccato che non si sia conclusa con la promozione in Serie C1. Ricordo con grande affetto il presidente Camilli, che mi voleva un gran bene. Non mi dimenticherò mai di una telefonata del Presidente a tarda sera in cui mi annunciava l’esonero di Mister Indiani e la mia promozione in panchina, prima dell’avvento di Mister Melotti…grande personaggio Camilli!
– Per te, i colori biancorossi sono particolarmente importanti. Nella tua carriera hai indossato anche la maglia del Padova e sei ancora molto legato a quella squadra.
Il Padova per me rappresenta l’apice della mia carriera. Ho avuto la fortuna di segnare il goal nello spareggio per andare in serie A e, grazie a quella rete, la squadra ritornava in serie A dopo ben 33 anni. A Padova ho vissuto Due anni di Serie A indimenticabili resi ancor più belli dalle vittorie che ottenemmo contro squadre del calibro di Inter, Juventus, Milan e Lazio. La forza di quella squadra era l’umiltà ed il legame tra noi giocatori. Si parla di calciatori che hanno fatto la storia di quella maglia come Galderisi, Longhi, Bonaiuti…
– Uno dei giocatori più ricordati di quella squadra è, senza dubbio, lo statunitense Alexi Lalas.
Lalas è stato per me un grande amico e viveva il calcio in una sua personalissima maniera. Spesso veniva a Roma e gli organizzavo anche delle serate per farlo conoscere nel campo della musica, visto che era anche un musicista. Ribadisco che era un grande personaggio ed un ottimo calciatore, non capiva l’ipocrisia nel calcio e quindi in Ialia risultava essere un personaggio scomodo.
– Hai giocato a Cagliari con giocatori del calibro di Enzo Francescoli e Daniel Fonseca.
Fonseca, Francescoli e Matteoli sono i Tre giocatori più forti che io abbia mai avuto come compagni di squadra. C’è poco da dire su di loro: straordinari sia sotto il lato calcistico che sotto quello dell’umanità. Forse, Fonseca con un altro carattere sarebbe diventato uno dei più forti calciatori del mondo,
– Nella tua carriera non hai giocato soltanto con Grosseto, Cagliari e Padova.
La mia è stata una carriera importante, ma sinceramente posso dire che non mi è stato regalato mai nulla da nessuno. Sono partito dalla Prima Categoria e sono arrivato in Serie A vincendo tutti i campionati, tranne quello di C1. Sono stato un po’ uno zingaro del calcio: oltre ad aver indossato i colori di Cagliari, Padova e Grosseto, ho giocato in Serie C con la Viterbese ma anche in Serie B con la Lucchese, il Cosenza, la Fidelis Andria e l’ Ancona. Senza dimenticare Lodigiani. Campania Puteolana, e Cynthia Genzano.
– Oggi alleni qualche squadra?
Oggi, dopo Cinque anni da allenatore tra serie D ed Eccellenza, faccio il direttore tecnico in una societa di calcio romana in cui seguiamo 350 ragazzi. Purtroppo, se vuoi allenare devi avere degli sponsor e io non ne ho.
– Si sente spesso dire che in Italia il livello del calcio si sia abbassato rispetto agli anni Novanta.
E’ calato molto, è vero. Basta pensare che, quando giocavo io, in Italia c’erano campioni del calibro di Maradona, Van Basten, Gullit, Zola, Baggio…
– Tra i calciatori di oggi, vedi qualche giovane che ti assomiglia?
Mi piace molto Viviani del Pescara; mi assomiglia nel gioco, anche se è un po’ piu tecnico di me.
– Il Grosseto, dopo Sei anni, ha lasciato la serie cadetta. Pensi che riuscirà a tornare in serie B oppure la favola biancorossa è destinata a rimanere un ricordo?
Se il Presidente Camilli rimarrà alla guida di questa società, penso che il Grosseto tornerà in serie B. Se così non fosse, sinceramente la vedo molto dura.
– L’ultima domanda è rituale: come ricordi Grosseto ed il suo pubblico?
Grandi tifosi, passionali. Questo è il mio ricordo del pubblico grossetano. La città ed i tifosi meritano di tornare presto nella cadetteria: forza magico Grosseto!