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Calcio

Ercoli: con Camilli mi accordai al telefono

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Nell’Estate 2000 per il Grosseto si ebbe la sterzata decisiva che in pochi anni fece passare la società biancorossa dai polverosi campi delle serie dilettantistiche a quei paloscenici che soltanto pochi temerari si azzardavano a sognare. Uno dei giocatori che giunse in Maremma nel corso di quel primo calciomercato targato Camilli fu Fabio Ercoli, che sarebbe poi tornato a vivere in Maremma negli anni successivi disputando anche alcune stagioni con la maglia del Gavorrano e del Braccagni.

– Come venisti contattato dal Grosseto?

Mi ricordo che mi trovavo in vacanza in Sicilia con Robin Mkondya, altro ex giocatore del Grosseto ed ancora oggi mio grande amico, quando mi squillò il cellulare. Era Piero Camilli, che conoscevo indirettamente. Mi disse se potevo presentarmi presso la sua azienda perché mi voleva parlare, ma ero appena partito per le vacanze e non sarei potuto andare da lui in tempi brevi. A quel punto, ed è un particolare che ricordo come se fosse avvenuto ieri, mi chiese di fare la trattativa per telefono. Conobbi personalmente Camilli il primo giorno di ritiro.

– Agli albori della tua carriera hai giocato anche nella Primavera della Lazio.

Con la Lazio ho disputato il campionato Primavera ed ho avuto la gioia di fare un ritiro con la prima squadra allenata da Dino Zoff. Nel mio curriculum c’è anche una panchina in serie A contro la Fiorentina, insieme a un mio compagno che ha avuto sicuramente una carriera diversa dalla mia e che attualmente allena la nazionale Under 21, ovvero Luigi Di Biagio.

– La stagione 2000-01, quella del duello con Poggibonsi ed Aglianese, fu stregata per il Grosseto.

Quell’anno facemmo un campionato bellissimo in cui ci manco veramente poco per ottenere la promozione. L’anno seguente ci fu un cambio totale, come spesso succede con Camilli quando le cose non vanno troppo bene. A causa di alcune problematiche con la società, rimasi fermo una stagione poiché il cartellino era di proprietà della società che non mi voleva svincolare.
Reputo comunque la mia esperienza a Grosseto molto positiva, in quanto qui ho riassaporato l’entusiasmo di un città che aveva voglia di calcio. Purtroppo, avevo un po’ dimenticato queste sensazioni dopo essere stato fermo per Due anni a causa della rottura della tibia quando giocavo a Catania.

– Cosa mancò al Grifone per fare il salto di categoria?

Quell’anno arrivammo terzi. Penso che nelle ultime partite mancò la disponibilità di tutti i giocatori ed anche un po’ di fortuna.

– Ricordi il tuo goal in biancorosso che diede il via al 3-3 di San Gimignano il 4 Febbraio 2001?

Come faccio a non ricordarlo, quando purtroppo i gol in carriera si contano su una mano? Me lo ricordo eccome e ricordo con piacere anche un gol che ho siglato in Coppa Italia con la maglia dell’Andria quando ho giocato da ex proprio contro la Lazio all’Olimpico.

– Dopo aver lasciato Grosseto, come è proseguita la tua carriera?

Dopo aver lasciato Grosseto ho continuato per qualche anno a giocare vicino a Roma nei Dilettanti. Con la nascita di mio figlio Edoardo, che spero faccia una carriera migliore della mia, mi sono trasferito in Maremma indossando la maglia del Gavorrano, con il quale ho vinto un campionato, e poi con il Braccagni, facendo anche Due anni di esperienza come allenatore.

– Sei ancora impegnato nel mondo del calcio?

Il mio lavoro come agente in attività finanziaria ed i miei figli Carolina ed Edoardo mi tengono abbastanza impegnato, per questo motivo non sto facendo molto a livello calcistico: disputo soltanto tornei “ad Otto” con gli amici.

– Vivendo in Maremma, segui ancora i torelli biancorossi?

Vivo a Grosseto dal 2005 e devo dire che è una città molto carina e vivibile quando hai figli. L’anno scorso ho portato mio figlio Edoardo a vedere qualche partita in serie B, ma sinceramente seguo poco la squadra. Penso che ci vorrebbe da parte della società un maggiore coinvolgimento con la città.

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ho avuto la fortuna di giocare con fabio e posso dire che oltre ad essere un gran giocatore è anche una splendida persona.Un saluto a tutti

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