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Calcio

San Donato: il giorno dopo. Cosa succederà?

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SAN DONATO. E’ stata una decisione forte quella presa a fine partita dal tecnico Giorgio Guidi. “Non voglio restare qui per quello che ho fatto, ma per quello che sto facendo.” E’ stato così il commento del mister ai nostri microfoni in cui spiegava le sue dimissioni.

Adesso la palla passa decisamente alla società. Accetterà le dimissioni o rinnoverà la fiducia al tecnico rafforzandolo ulteriormente se mai ci fosse stato bisogno?
Qualcosa si è rotto nel meccanismo e questo è innegabile. Molto probabilmente il mister non sente più la medesima stima della dirigenza e forse già il tira e molla estivo poteva lasciar presagire qualcosa.
Ma adesso pare essere arrivati ai titoli finali e la lista dei pretendenti alla panchina del San Donato potrebbe essere ristretta a tre nominativi: Cameli, Ferranti e l’outsider Anselmi.
Chi il favorito? Potrebbe essere l’ex tecnico del Fonteblanda per vari motivi. Anselmi forse per un pò di inesperienza e Cameli perchè magari andrebbe a dettare regole e comportamenti che non sarebbero graditi allo spogliatoio.

La giornata di oggi quindi sarà decisiva per il futuro della panchina dei biancoverdi.

Giornalista pubblicista dal 2010, è uno degli editori/fondatori della testata giornalistica on-line Grossetosport, all'interno della quale ricopre il ruolo di direttore responsabile. E' altresì il responsabile dei campionati di Promozione e Seconda Categoria, nonché un esperto di calciomercato.

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“Dettare regole e comportamenti che non sarebbero graditi allo spogliatoio” scusate,ma che vuol dire? I giocatori devono fare i giocatori ed è indispensabile che ci siano delle regole da rispettare,se le società dessero più potere ed ascolto agli allenatori e coccolassero meno i giocatori le cose andrebbero molto ma molto meglio,invece basta che due o tre giocatori si lamentino e il gioco è fatto,il mister va a casa o è costretto a dimettersi. Domanda: ma se qualche volta si esonerasse qualche giocatore? vedrai come righerebbero dritti!!!!!

Si può essere, ma la bravura di un Allenatore sta nel fatto di saper dettare delle regole che siano condivise ed accettate, nel farle rispettare senza dover far ricorso a misure quali multe o rimproveri “pubblici”. Insomma, la fortuna di ogni regolamento, anche in ambito legislativo, non sta tanto nella misura della sanzione applicabile agli eventuali trasgressori, ma nella spontanea accettazione comune del regolamento stesso, perchè ritenuto giusto, equo, necessario. La bravura di un Allenatore sta proprio (anche) in questo: riuscire attraverso il dialogo a far capire queste cose. Il fatto che le regole vengano ignorate o rispettate controvoglia è l’emblema più evidente di un altro fatto, cioè che l’allenatore non gode del rispetto necessario. Ma il rispetto si guadagna, non si deve pretendere. E si guadagna attraverso molti fattori come la competenza, la personalità, l’umanità, l’intelligenza, la capacità, piuttosto rara a dire il vero, di risultare interessanti, gradevoli, incisivi.. Altrimensti nessuno ti ascolta.. Soprattutto alla lunga..
Così è se si vuol guidare un gruppo, altrimenti è il gruppo che guida te.
Saluti

Il migliore è ANSELMI…..senza dubbio…

è un ruffiano

No, Cameli non andrebbe bene a qualche giocatore…

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