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Alex Liddi si racconta in esclusiva a Gs

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Alex Liddi, il primo italiano a militare in Major League, in questi giorni è in Maremma per allenarsi con il manager azzurro Marco Mazzieri ed ha presenziato ad una bella iniziativa allo stadio “Casa Mora-Simone Piani” di Castiglione della Pescaia a cui erano presenti molti ragazzi delle scuole del territorio.

In questa occasione lo abbiamo avvicinato per rivolgergli qualche domanda sulla sua stagione iniziata con la partecipazione al World Baseball Classic e conclusa con la delusione per essere finito ai margini del firmamento di Major League prima con i Seattle Mariners e poi con i Baltimore Orioles.

– Quali sono le prospettive per un tuo ritorno in MLB?

Le prospettive restano invariate: bisogna lavorare con un obiettivo e l’obiettivo è sempre quello di tornare in Major League. Dipenderà da me, da questo inverno in cui giocherò in Messico ed al prossimo Spring Training bisognerà vedere dove inizierò la stagione: anche se dovessi partire in AAA, penso di avere ancora la possibilità di tornare in Major League nel 2014.

– Confermi, quindi, le voci che ti danno in Messico per la Lega Invernale?

Sì, confermo. Parto tra Due settimane per il Messico. La squadra dei Tomateros de Culiacàn dovrebbe essere una delle migliori della Lega invernale messicana e sono molto entusiasta di andare. Sono desideroso di fare bene e non vedo l’ora di iniziare.

– Parlando di Messico, è inevitabile un ricordo del World Baseball Classic di inizio 2013.

E’ stata una esperienza bellissima per tutti noi, per la squadra italiana. Tutto è iniziato dal gruppo che abbiamo formato e che, in particolare, il manager Marco Mazzieri ha plasmato in maniera eccezionale: eravamo molto uniti e tutti insieme giocavamo per lo stesso obiettivo. Quella del World Baseball Classic è stata una esperienza indimenticabile e mi è soltanto dispiaciuto un po’ per come sono andate le ultime partite a Miami in cui abbiamo giocato bene, ma non siamo riusciti a portare a casa la vittoria. Tutto sommato, possiamo dire che è stato un buonissimo campionato per l’Italia. Ricordo bene la giornata in cui aspettavamo di conoscere la vincente tra il Canada ed il Messico per sapere se eravamo qualificati o meno alla fase successiva: eravamo in albergo che la guardavamo tutti insieme ed appena finita la partita abbiamo potuto festeggiare.

– Quella partita è rimasta famosa per una incredibile rissa in campo.

Noi eravamo lì che un po’ ridevamo e un po’ volevamo vedere come finiva la partita; la cosa che ci interessava di più era conoscere il risultato finale.

– Sul punteggio di 11-4 in favore degli azzurri contro il Canada, ci fu la grande illusione del fuoricampo di Costanzo tramutato dagli arbitri in un doppio per regolamento mentre gli azzurri stavano ormai festeggiando la vittoria per manifesta superiorità.

Quel fatto non ha cambiato molto la situazione perché, subito dopo, Chiarini ha battuto la valida che è servita per vincere la partita con il punteggio di 14-4. Ormai era una partita a senso unico, vincerla era solo una questione di tempo. Abbiamo festeggiato un po’ prima, ma sarebbe successo lo stesso.

– Da Sanremo alla Major, passando per Grosseto con la casacca del Rosemar.

Sono nato a Sanremo e sarò sempre legato alla mia città, devo ringraziare un sacco di miei allenatori che mi hanno allenato in Liguria da bambino, però ho molti ricordi anche in Maremma: l’anno che ho giocato qua a Grosseto sono cresciuto molto, grazie soprattutto all’aiuto di Marco Mazzieri.

– Che ruolo ha avuto il manager azzurro nella tua formazione?

Marco è stato il mio primo, vero ed unico batting coach. E’ l’unico che sa i miei punti deboli.

– Alex Liddi ha dei punti deboli?

Certo che li ho, ma lui è quello che mi aiuta a nasconderli!

– C’è differenza sul piano mentale tra giocare con la maglia del Rosemar nelle serie inferiori italiane e scendere in campo in Major League?

A livello mentale all’inizio sì, è un po’ stressante a livello emotivo. Dopo un po’, però, ci fai l’abitudine come in tutte le cose e giochi rilassato proprio come se fossi in campo in Italia.

– 7 Settembre 2011, esordio di Alex Liddi in Major con la casacca dei Seattle Mariners.

E’ assolutamente una data da ricordare nella mia vita. Ho provato una grande emozione in quei momenti, una sensazione che non dimentico.

– Pensi, infine, che il baseball abbia speranze di tornare alle Olimpiadi?

Sì, perché no? Non nascondo che vorrei disputare le Olimpiadi con la nazionale italiana; spero di riuscirci, quindi spero che il baseball rientri nel programma olimpico.

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