Calcio
Cavallo: Scendevo in campo dando il massimo
Dopo una breve pausa, riprendiamo la serie di interviste agli ex calciatori del Grosseto rivolgendo qualche domanda a Gerry Cavallo (1971), che ha indossato la maglia unionista all’inizio dell’era Camilli ed è tuttora ricordato come uno dei giocatori più dotati di estro che abbiano mai giocato nella squadra grossetana.
– Sei cresciuto nel vivaio della Juventus ed avresti, con tutta probabilità, ben figurato nel calcio che conta. Hai rimpianti relativi alla tua carriera?
Gli anni passati nel settore giovanile della Juventus sono stati bellissimi, anche perche ero già all’epoca un tifoso juventino e, quindi, per me trovarmi nello spogliatoio con i miei idoli era un sogno.
Conservo tanti bei ricordi ed ho avuto tante soddisfazioni, ma serbo in me anche dei rimpianti: per esempio, quella volta in cui dovevo esordire nel 1990 in serie A. A Cinque minuti dalla fine dell’incontro stavo per entrare in campo e risposi a Mister Dino Zoff “Per Cinque minuti non mi allaccio nemmeno le scarpe” e così sfumò il mio debutto.
Tra i momenti più positivi, ricordo il giorno in cui siglai una rete alla Primavera della Cremonese dove giocavano Maspero e Bonomi: il Presidente Boniperti venne personalmente negli spogliatoi per congratularsi con me.
– A Grosseto si ricorda ancora un enorme lenzuolo decorato in tuo onore che per molte settimane campeggiò nei pressi dello stadio.
Quel lenzuolo mi ritraeva, era la mia gigantografia ed ancora lo conservo. Fu un regalo di un capo storico della tifoseria e venne creato in occasione della partita contro il Poggibonsi.
Quella è stata per me una giornata bellissima: vincemmo 1 a 0 con rete di Ramacciotti davanti a 5000 persone e ricordo che la mattina della partita ero tra gli spettatori di una partitella che venne disputata al Campo Zauli tra tifosi grossetani.
– Sono passati gli anni e forse puoi svelare cosa successe a Grosseto con Mister Brondi.
Riguardo a Brondi c’è poco da dire: lui era un ottimo allenatore, ma non capiva che in campo andavamo noi. Era molto presuntuoso e mi teneva fuori perché ero un giocatore che poteva farlo passare in secondo piano.
– Piero Camilli si è espresso spesso in termini positivi nei tuoi confronti definendoti “Il miglior giocatore che abbia mai avuto a Grosseto”. Come commenti queste dichiarazioni?
L’anno prima di venire a Grosseto giocavo nella Castrense, la squadra in cui Camilli ha forse raggiunto uno degli obiettivi piu grandi della sua carriera da presidente vincendo nel 2000 la Coppa Italia del Campionato Nazionale Dilettanti.
In quella stagione partimmo in maniera molto stentata ed il Presidente a Dicembre costruì una squadra che non solo si salvò, ma nel girone di ritorno fece più punti del Poggibonsi di Indiani che vinse il campionato.
A quel punto, dissi a Camilli di comprare la società biancorossa perché era sprecato quello che faceva nel suo paese, cosi nel 2000-2001 ci trasferimmo tutti a Grosseto e, forse proprio per colpa di Mister Brondi, non salimmo al primo colpo in C2.
Con Mister Magrini nel girone di ritorno disputammo 13 partite, di cui 11 vinte e Due pareggiate, e soltanto la partita che pareggiammo nei minuti finali a Todi ci tagliò le gambe.
Sono contento che Camilli dica che sono stato il miglior giocatore che ha avuto: sono lusingato, anche perché da Grosseto sono passati giocatori come Pinilla, Lazzari ed altri che ora giocano in Serie A.
– Il tuo goal più bello lo hai siglato quella volta che trafiggesti il portiere in avvio di partita con il Chianciano?
Quella fu una rete particolare, la più veloce di tutti i tempi: la siglai nel 1993, praticamente su calcio d’inizio.
– Ricordi una rete in particolare con la maglia del Grosseto?
Il goal piu bello con il Grosseto lo misi a segno a Colle Val d’Elsa da 40 metri, un tiro al volo incredibile. Vincemmo quella partita per 3-2.
– Sei stato sempre ritenuto un giocatore dotato di grande fantasia. Con tutte le precauzioni del caso, appare scontato il paragone con George Best. Ti rivedi almeno un po’ nel grande calciatore che vinse il Pallone d’oro con la maglia del Manchester United?
Forse il paragone con George Best è troppo grande: lui era un giocatore tutto genio e sregolatezza, un mito del calcio, ed io non ho mai calcato i suoi stessi palcoscenici.
Stiamo parlando di uno che si può collocare nella top ten dei calciatori piu forti di tutti i tempi, comunque sorridendo posso dire che forse nelle mie categorie un po ho provato ad emularlo…
– Sei ancora in contatto con qualche tuo ex compagno di squadra del Grosseto?
Ho ancora rapporti di amicizia con alcuni compagni di allora; mi sento ancora con Ramacciotti, col bomber Meacci e con tanti altri come Valvani, Cioffi e Angelucci.
– Come puoi riassumere il tuo rapporto con i tifosi maremmani?
Quando scendevo in campo, davo sempre il massimo. Ero benvoluto dalla tifoseria ed anche io ero affascinato dalla loro fede verso la squadra. Scendevo in campo anche per loro, mi sentivo amato e per me questo era importante. Il mio piu grande amico era l’ex calciatore unionista Enrico Marini: di un anno passato insieme a lui potrei raccontare tanti aneddoti, ma questa è un’altra storia…
Indimenticabile la partitella di calcetto giocata a ROSELLE quando ero solo un bambino che tutte le domeniche andava allo stadio a tifarlo. Lui insieme a Consonni e Pinilla gli unici giocatori che mi hanno fatto entusiasmare allo stadio!! Ce l’abbiamo solo noi Gerry Gerry, ce l’abbiamo solo noi Gerry facci un gol!!!
Grande Gerry, ho visto giocare Dolso Pinilla Lazzari, ma uno come te, a Grosseto non c’è mai stato! Sei un mito, spero che un giorno tu possa venire ad allenare il Grosseto, ora ti saluto come ci salutavi a noi del Parco dei Principi, tira la martinicca e GASSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSS.