Calcio
Pelucchini: Sembra ieri che giocavo a Grosseto
Il nostro viaggio tra i giocatori che in passato hanno vestito i colori biancorossi prosegue con un calciatore che è rimasto ben impresso nella memoria di chi lo ha visto giocare. Stiamo parlando di Paolo Pelucchini (classe 1962), ribattezzato dai tifosi di allora con il soprannome di “Sindaco”, che ha vestito la maglia unionista dal 1993 al 1995.
– Cosa ricordi della tua esperienza a Grosseto?
Sono passati molti anni da quando giocavo in Maremma, eppure mi sembra ieri. Ho tanti ricordi: dall’arrivo a Grosseto con il taxi di mio padre, fino alla mancata iscrizione al campionato di serie C2; dai 100 spettatori iniziali ai 5000 tifosi della vittoria del campionato di serie D. Un ricordo particolare va, infine, a Francesca e Viviana ed ai loro genitori.
– Hai qualche partita che ricordi in particolare di quel periodo?
E’ impossibile scegliere una partita in particolare, soprattutto di quel campionato che vincemmo.
– I tifosi unionisti ti diedero il soprannome di “Sindaco”, che ancora ti porti dietro, ed incontrasti il sindaco di Grosseto, Loriano Valentini.
Quando incontrai l’allora sindaco di Grosseto era il periodo di Natale. Ho ancora il ritaglio di giornale dell’epoca con il titolo <<Il Sindaco incontra il “Sindaco”>>. Fantastico!
– In quali altre squadre hai militato, oltre al Grosseto?
Prima d’indossare la maglia del Grifone, ho giocato in serie D con il Tuscania (1984), con la Viterbese (1985), poi per cinque anni ho militato nell’Astrea (dal 1986 al 1991, con due anni di Nazionale dilettanti con mister Aldo Bet ed uno di Serie C), poi sempre in C con il Cerveteri (1991), in D con la Spes Montesacro (1992), due anni di Serie D a Grosseto (dal 1993 al 1995), per poi tornare in Serie C con l’Astrea (1995) e chiudere la carriera con tre anni a Rieti con un campionato di Eccellenza vinto e due di Serie D.
– Quali pensi siano stati i tuoi compagni di squadra più forti in maglia biancorossa?
Credo che sia difficile rispondere, poiché nei singoli ruoli avevamo tutti giocatori bravi. Direi che Costa e Ferri erano una grande coppia d’attacco e definirei Cuccu il miglior giovane di Lega della categoria.
– In quel periodo, il Grosseto ha disputato alcuni allenamenti a Roma. Ti è mai capitata, in altre occasioni, una situazione simile? Era un problema o un vantaggio per voi?
Non mi era mai capitata una situazione del genere: la motivazione plausibile era che la società aveva puntato su un gruppo di giocatori romani di tutto rispetto e trovarono questa intesa, anche se non durò molto.
– Adesso di cosa ti occupi?
Ora, oltre al mio lavoro ministeriale, alleno quando ne ho l’opportunità, anche se i meccanismi che oggi regolano il calcio sono vincolati a fattori diversi dalle competenze.
– Come vuoi salutare i tifosi del Grosseto? Hai in programma di tornare in Maremma?
I legami con alcune persone di Grosseto sono rimasti saldi negli anni, quindi alla prima occasione verrò lì, magari a tifare il Grifone in una gara di campionato. Come salutare i tifosi? Con un abbraccio virtuale affettuoso e con un il coro che mi dedicavano in quegli anni: “Pelucchini Sindaco! Pelucchini Sindaco!”.
Sei una bella persona! Complimenti! Forse troppo seria per allenare in un mondo quello del calcio fatto di troppi compromessi!!!!